Il tema del momento è sicuramente la presunta censura Rai ai danni di Fedez e non solo. A parlare questa volta è Piero Pelù che sul palco del Concertone dell’1 maggio ci è salito davvero e in un’intervista al Corriere della Sera ha ammesso che non si è proprio liberi di fare quello che si vuole, almeno non in questa edizione che, a detta degli organizzatori, sarebbe stata “delicata”. Proprio per questo gli hanno chiedo  di non essere “troppo aggressivo” e quindi lui ha concluso che non si è trattato di una vera e propria censura anche se la Rai ha rincarato la dose chiedendo di non “sparare bombe troppo grosse”. Lui stesso spiega che la querelle con Fedez è nata nel momento in cui il rapper ha passato i suoi fogli ai tecnici per avere il gobbo per leggerlo meglio in diretta, risultato? E’ nata la vicenda della telefonata e non solo.



Piero Pelù “Censura Rai? Bandito per 4 anni dal Concertone”

Dal canto suo, però, Piero Pelù non può fare a meno di ricordare i suoi ‘attacchi’ dal palco del Concertone perché se una volta ha usato un preservativo addosso al microfono per lanciare il messaggio importante del sesso sicuro in un momento in cui si moriva per l’HIV, in un secondo momento si è lanciato all’attacco di Papa Wojtyla quando “disse che alcune suore violentate in Congo non avevano diritto di abortire”. In entrambi i casi quelle di Piero Pelù furono cose estemporanee, niente di preparato come Fedez, ma poi rivela che per questo motivo è stato fatto fuori per quattro anni: “Fummo banditi e quando tornammo sfumarono il nostro intervento ancora prima che ci esibissimo: ho sempre pensato fosse una sorta di censura preventiva”. Tutti d’accordo quindi?

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