PIERO PURICELLI, INGEGNERE DELL’AUTODROMO DI MONZA: CHI ERA?
C’è anche Piero Puricelli tra i nomi, oggi un po’ dimenticati, di coloro che idearono e realizzarono giusto un secolo fa il visionario progetto dell’Autodromo di Monza, oggi teatro d’elezione per i Gran Premi di Formula 1: e questa sera, in prima tv su Rai 2, va in onda il documentario “Il Tempio della Velocità” che celebra la storia e gli uomini dietro uno dei circuiti automobilistici più iconici e antichi di sempre. Ma chi è stato l’ingegner Piero Puricelli, noto imprenditore milanese con un passato anche come senatore della Repubblica e che ha al suo attivo pure la realizzazione dell’Autostrada dei Laghi (oggi parte dell’A8), ricordata come la prima al mondo per soli veicoli a motore?
Piero Puricelli (1883-1951) ingegnere milanese e conte di Lomnago, come spesso accade per molte eccellenze italiane, fu molto più conosciuto all’estero: dopo la laurea in Ingegneria nel 1905 fu tra coloro che sempre in quel mitico 1922 preparano il progetto dell’Autostrada Milano-Laghi partendo da un concept davvero avveniristico: realizzare una “via per sole automobili” e quindi preclusa a carrozze, carri e pedoni, dietro il pagamento di un pedaggio per coprire gli ingenti costi sia di costruzione sia di gestione. Non a caso, all’epoca l’idea fu contestate perché erano oggettivamente poche le vetture che circolavano (e la maggior parte di quelle immatricolate in Italia erano concentrate nella sola Lombardia) ma col tempo la sua intuizione si è rivelata vincente.
PURICELLI, ‘INVENTORE’ DELLE AUTOSTRADE: IL CONCEPT DELLA MILANO-LAGHI
Autodefinitosi come un ingegnere-architetto dato che amava cimentarsi nell’innovare e poi nel realizzare praticamente le sue visioni, Puricelli partecipò nel 1922 anche alla realizzazione dell’Autodromo di Monza: assegnato ad Arturo Mercanti, direttore dell’Automobile Club di Milano, il progetto ebbe la firma dell’ingegner Alfredo Rosselli con la consulenza di Puricelli che guidò l’impresa costruttrice. Se della storia dell’Autodromo monzese parliamo in un articolo a parte, va comunque ricordato che i lavori, iniziati il 15 maggio di quell’anno, durarono solo 110 giorni, e portarono alla nascita di un circuito strutturato in un tracciato ad alta velocità e uno solo stradale, collegati in modo da poter essere usati in contemporanea.
Per quanto riguarda Piero Puricelli, invece, negli anni successivi intensificò anche la sua attività imprenditoriale con la società che aveva costituito nel 1914, collaborando pure col Genio miliare. Nel 1925 arrivò invece l’adesione al Partito Nazionale Fascista con tanto di tessera e quattro anni dopo la nomina a senatore, cosa che lo portò a ricoprire diversi incarichi di prestigio tra cui soprattutto la vice-presidenza della Banca Commerciale Italiana. Con la caduta di Mussolini e la fine della Seconda Guerra Mondiale, nonostante le ombre del passato Puricelli fu prosciolto da qualsiasi accusa di collaborazionismo col regime fascista, continuando a lavorare nel settore immobiliare fino alla morte, avvenuta nel maggio del 1951 nella sua Milano.