Una vera e propria esecuzione premeditata l’omicidio di Pierpaola Romano, la poliziotta uccisa ieri a Roma dal collega-ex amante Massimiliano Carpineti. La tragedia si è consumata ieri poco dopo le ore 11.00 a Torraccia, periferia est della Capitale. Il killer, poi morto suicida, è entrato nell’edificio della donna a volto coperto e l’ha freddata con tre colpi. Allontanatosi rapidamente, si è messo alla guida della sua Chevrolet bianca, ma dopo duecento metri si è fermato e ha deciso di farla finita. Un omicidio-suicidio commesso con la pistola d’ordinanza.
Ispettore superiore, Pierpaola Romano era di servizio all’Ispettorato della Camera dei deputati con il killer assistente capo coordinatore. Come ricostruito dal Corriere della Sera, fino a qualche giorno prima della tragedia avevano avuto una relazione sentimentale. A troncare il rapporto era stata lei perchè doveva affrontare un grave problema di salute.
Il dramma di Pierpaola Romano
Gli investigatori non sembrano avere dubbi: non è stato un omicidio d’impeto, ma di una esecuzione. Il killer non ha lasciato biglietti d’addio, ma sarebbero stati acquisiti i telefonini per ricostruire i contatti nelle ultime settimane. Non è escluso che Pierpaola Romano possa aver segnalato di recente l’atteggiamento di Carpineti. La vittima si sarebbe riavvicinata al marito nell’ultimo periodo, una situazione che Carpineti non avrebbe accettato di buon grado. “Paola aveva detto ad alcuni colleghi che Massimiliano gli faceva paura, era preoccupata delle sue reazioni e del suo comportamento”, raccontano in queste ore altri poliziotti a chi indaga, come riportato da Fanpage. Attesi aggiornamenti a stretto giro di posta: nei prossimi giorni ci sarà l’autopsia sul corpo della donna, l’accertamento è stato disposto dalla procura di Roma anche nei confronti di Carpineti, per chiarire l’esatta dinamica dell’omicidio-suicidio. Come riportato dall’Agi, non è da escludere che magistrati e investigatori decidano di sentire nuovamente testimoni e abitanti del palazzo di via Rosario Nicolò, tra Torraccia e San Basilio, dove la donna abitava.