L’avvocato Salvatore Asole, legale di Michael Alessandrini, il giovane presunto assassino del 27enne Pierpaolo Panzieri a Pesaro, ha depositato un’istanza di perizia psichiatrica per il suo assistito. Lo ha reso noto ai microfoni di Ore 14, sostenendo la necessità di una valutazione in tal senso nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio per cui il 30enne sarebbe stato arrestato in Romania dopo una fuga durata circa 30 ore. Pierpaolo Panzieri sarebbe stato ucciso con 13 coltellate, una delle quali, fatale, avrebbe provocato una lesione gravissima alla carotide.
“La richiesta di perizia psichiatrica è stata accolta positivamente – ha commentato il difensore di Alessandrini –, da quello che ho capito dal magistrato inquirente verrà accolta, naturalmente su istanza di parte e nelle forme dell‘incidente probatorio come è giusto che sia. Abbiamo elementi per ritenere che Michael Alessandrini abbia dei disturbi, al momento raccolti tra familiari e amicizie, tutti ci portano a propendere per una capacità fortemente scemata se non addirittura esclusa“. Secondo quanto esposto dall’avvocato Asole, la famiglia dell’indagato “si era accorta che qualcosa non andava in lui”, tutti lo avrebbero invitati a sottoporsi ad accertamenti ma il giovane avrebbe sempre rifiutato. “Non era mai arrivato a determinate reazioni materiali, fisiche, ma si limitava a reazioni verbali. Proprio questo è uno dei motivi che ci sta spingendo, nelle nostre indagini difensive, a capire cosa sia successo quella sera a casa di Pierpaolo Panzieri. Cosa possa aver scatenato questa furia omicida nell’Alessandrini“.
Il messaggio vocale del presunto assassino al padre dal cellulare di Pierpaolo Panzieri
Le indagini sull’omicidio di Pierpaolo Panzieri procedono a ritmo serrato. L’avvocato di Michael Alessandrini ha confermato a Ore 14 che il suo assistito, la sera del delitto, avrebbe inviato un messaggio vocale al padre dal telefonino della vittima. Il contenuto riportato dalla trasmissione sarebbe il seguente: “Abbiamo fatto pace“. Questo testo sarà oggetto di indagini e non si esclude che l’indagato possa averlo inviato dopo aver commesso l’omicidio.
All’interno dell’abitazione di Pierpaolo Panzieri in cui si è consumato il delitto, quella sera si sarebbero trovati soltanto la vittima e il suo amico d’infanzia e presunto assassino. Gli inquirenti avrebbero proceduto al sequestro di diversi oggetti nell’appartamento, tra cui dispositivi elettronici di Pierpaolo Panzieri. Sequestrati anche un pc portatile e un cellulare (quest’ultimo sarebbe di proprietà della stessa vittima). “Il contenuto del vocale mandato da Alessandrini al padre è tutto da valutare – ha precisato il difensore dell’indagato -, in quanto lo stesso da un lato dice ‘Ho fatto pace, ho risolto, sistemo tutto io’. È ambiguo e va valutato“.