Qual è l’esatta definizione di congiunto? Uno dei temi più chiacchierati degli ultimi giorni è questo: da quando nel Dpcm di fine aprile Giuseppe Conte ha parlato della possibilità, nel corso della Fase 2 della pandemia da Coronavirus, di fare visita ai congiunti si è aperto tutto un mondo. Il fatto che siano comparse vignette, gif, meme e altro ancora in materia ci dice che il termine sia stato di scarsa comprensione, o forse infelice fin dal suo primo utilizzo: chi sono infatti i congiunti? Solo i parenti? Una fidanzata, senza però legami ufficiali? Un amico intimo? C’è stata insomma tanta confusione; Pierpaolo Sileri, vice ministro della Salute, ha detto la sua. Da privato cittadino, visto che ormai il testo del Dpcm è ufficiale e ci sono FAQ e circolare del Viminale che chiariscono (almeno nel tentativo) la questione.

PIERPAOLO SILERI: “IL CONGIUNTO E’ UN AMICO INTIMO”

Sileri comunque ha detto cose non banali, almeno secondo chi scrive: ha ammesso di essere lui stesso caduto sulla definizione di “amico”, spiegando che l’equivoco nasce dalla definizione che dà di amico: “Per me quello vero è come un familiare, ma si contano su una mano e probabilmente di lui conosco la storia sanitaria molto meglio di quanto potrei conoscere quella di mio cugino”. Fa qualche piega? Diciamo di no, anche perché il vice ministro ha poi aggiunto che “quando ho detto amico intendevo dire senso di responsabilità: si incontrano due persone, e se quella persona la conosci bene…”. Questo lo ha spiegato a L’aria che tira su La7; a mero giudizio personale, le sue parole sono molto più chiare di altre in materia, o comunque lasciano intendere che il principio in questo periodo di Fase 2 debba essere quello oggettivo delle misure restrittive (dalla mascherina alla distanza di sicurezza) lasciando poi al buon senso la possibilità di frequentarsi.

Sileri, nel suo intervento, ha anche parlato della Fase 2 in termini più generali: ha affermato per esempio come sia molto più semplice chiudere tutto rispetto al dover riaprire (e anche questo è un argomento che ci sentiamo di condividere) ma ha in qualche modo preso le distanze dalla definizione ormai entrata nel lessico globale, dicendo invece che “è piuttosto un momento di transizione e di monitoraggio attento di ciò che accadrà nei prossimi giorni con queste riaperture”. Secondo il vice ministro della Salute questi primi giorni saranno un ideale trampolino per procedere e riaprire tutto: “chiaramente questo porta anche delle polemiche ha poi concluso il suo intervento. Di polemiche in effetti ce ne sono già state, ed altre ci saranno; naturalmente la speranza è che gli effetti della Fase 2 riescano ad essere superiori rispetto alle inevitabili critiche.