Pierpaolo Sileri, sottosegretario al Ministero della Salute, è intervenuto nella puntata di domenica 25 luglio 2021 di “Stasera Italia Weekend”, in onda su Rete 4. L’esperto ha parlato innanzitutto delle manifestazioni contro il Green Pass, asserendo che “quando viene introdotto qualcosa che viene interpretato come una restrizione di libertà, è chiaro che ci si attenda qualche manifestazione. Il nostro compito è allora quello di spiegare a cosa serve il Green Pass, che noi abbiamo reso più leggero”.
Per Sileri, la certificazione verde va interpretata come un modo per non chiudere di nuovo, poiché le varianti del virus continuano a generarsi e l’unico modo per difendersi è rappresentato dalle restrizioni: “Se torni in zona rossa, arancione e gialla, vai incontro a nuove chiusure, che si evitano con il vaccino”. Poi, una precisazione: “Io interpreto il Parlamento come luogo di lavoro e, allora, è giusto che ci sia l’obbligo di Green Pass anche lì. Di fatto, i politici dovranno fare esattamente quello che viene fatto all’aperto. Per quanto concerne gli obblighi in azienda, nella catena del freddo e nella lavorazione della carne sicuramente ci vorrà, per altre categorie di lavoratori si dovrà valutare. In ogni caso, sarà una decisione bilaterale, mai unilaterale”.
PIERPAOLO SILERI: “MORTALITÀ SEMPRE PIÙ ALTA PER I NO VAX”
Secondo Pierpaolo Sileri, intervistato da “Stasera Italia Weekend”, finché la vaccinazione proseguirà con questi numeri, l’obbligo vaccinale non servirà. “A me, come medico, spetta la spiegazione della bontà della vaccinazione. Lo scopo del Green Pass non è indurre a vaccinare, ma anche di agevolare la diagnosi”, ha commentato. Anche perché, in materia di contagi sui mezzi pubblici e in particolare sui bus, se non si disporrà di una diagnostica molto potente, ci sarà il rischio di creare una divisione tra cittadini di Serie A e di Serie B.
“Dobbiamo evitare l’obbligo vaccinale, inducendo la popolazione a vaccinarsi in modo consapevole. Il problema dei trasporti e delle attività produttive dipenderà dal numero di vaccinati tra un mese, un mese e mezzo”. Purtroppo, però, a detta di Sileri, i non vaccinati purtroppo andranno in ospedale infettati da un virus maggiormente violento e quindi con maggior rischio di terapia intensiva e di morte. “I no vax hanno il medesimo rischio corso da tutti noi un anno fa, anzi leggermente aumentato, perché è arrivata la variante Delta. Sarà una mortalità sempre più alta rispetto a quella dell’influenza”.