Per quanto riguarda i sanitari che non credono al vaccino, il viceministro Sileri ha commentato da Mara Venier: “Se non crede a ciò che viene somministrato allora avrà sbagliato lavoro”. Ovviamente è giusto lo scetticismo ma “sarà nostra premura spiegare, perché più si spiega e più si comprende”. Poi ci sono i complottisti ma “lì è un’altra cosa”. Sileri non ha negato in futuro che possa esserci un obbligo ma ha anche posto l’accento sull’importanza di spiegare. Riprendendo il discorso di Mattarella ha aggiunto: “Le cose si risolvono sempre e comunque insieme”, parlandone.
Prima di congedarsi, Sileri ha ammesso: “Ci aspettano ancora settimane difficili perché il virus continua a circolare e ci sono delle varianti come quella inglese che contagia di più. Dobbiamo resistere ma anche guardare avanti e pensare di riaprire”, ha aggiunto, “cercando di riappropriarci della nostra vita con moderazione”. A tal proposito ha ritenuto le critiche importanti ma solo se costruttive: “Non è il momento delle divisioni”, ha aggiunto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Pierpaolo Sileri: vaccino e dosi attuali, cosa accadrà in futuro
Il vaccino anti-Covid arriverà davvero a tutti gli italiani? A rispondere a Domenica In è stato il viceministro Sileri: “Il vaccino arriverà ma le dosi saranno scaglionate, aspettiamo l’approvazione di un altro vaccino che si chiama Moderna e di altri come Astrazeneca”. Ora, come spiegato, “dobbiamo partire con le dosi che abbiamo”. Sileri ha ricordato i soggetti che dovranno essere protetti sin da subito, ovvero personale sanitario e gli anziani “che se si ammalano vanno incontro più facilmente a complicanze gravi e morte”. Un cittadino come sarà chiamato per essere vaccinato? “Vi sarà una rete territoriale, ci saranno i medici di medicina generale coinvolti e i pediatri”, ha spiegato Sileri, ricordando che sin da subito sarà indicato per gli anziani. “Verrà creata una lista e si procederà con una vaccinazione che è doppia”, ha aggiunto parlando della doppia dose per il Pfizer, a distanza di 21 giorni dalla prima. In merito alla conservazione, solo Pfizer e Moderna hanno bisogno di temperature particolari. “E’ semplice, indolore e priva di grossi effetti collaterali”, ha spiegato Sileri. “Ad oggi ci sono state reazioni minori, poco fastidio e malessere generale”, ha aggiunto. Sulle polemiche relative al ritardo, il viceministro ha voluto attender prima di esprimersi. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Pierpaolo Sileri e gli aggiornamenti sul vaccino
Pierapolo Sileri, il viceministro della salute nel Governo Conte II, torna nei salotti di Mara Venier per fare il punto della situazione sul Coronavirus e sulle prospettive del paese. La conduttrice di Domenica In spera in buone nuove dal sottosegretario, che in queste ore ha già espresso cautela su un’eventuale riapertura delle scuole, sottolineando invece l’importanza del vaccino e della massima adesione da parte di tutti. “Abbiamo iniziato una nuova fase con l’arrivo del vaccino Pfizer ma dobbiamo attendere l’approvazione degli altri vaccini, non solo quello di Moderna, per poterne uscire”, ha dichiarato Pierpaolo Sileri in un’intervista rilasciata a Tgcom 24. Nella partecipazione al programma televisivo di Mara Venier, il vice-ministro avrà modo di rivolgersi ad un’ampia fetta di pubblico, facendo il punto della situazione e sciogliendo alcuni dubbi sulla ripresa.
Pierpapolo Sileri a Domenica In: coronavirus, vaccino e prospettive
Sempre a Tg Com Pierpaolo Sileri non ha fatto mistero del fatto che i prossimi mesi saranno duri almeno quanto quelli precedenti. “Ci aspettano altri mesi duri, abituiamoci all’idea che ci possa essere una ripresa dei contagi di Covid. Le scuole devono riaprire perché sono un luogo sicuro”, ha spiegato. Il vice-ministro in ogni caso fa affidamento sulla campagna vaccinale, al fine di intravedere uno spiraglio di luce alla fine del tunnel: “Nei prossimi mesi mi aspetto una crescita esponenziale delle persone vaccinate“, ha dichiarato il noto politico del Movimento cinque Stelle. “Parlare di obbligo con le dosi che ci sono adesso non ha senso. Io personalmente farò il vaccino quando sarà il mio turno perché sono un dottore ma in aspettativa”, ha concluso.