Dal caso di Voghera, con tanto di dibattito sull’uso delle armi in Italia, alla situazione epidemiologica in Italia, Pierpaolo Sileri a tutto tondo a In onda. Il sottosegretario alla Salute, sul dossier armi, ha rivelato: «Il numero delle armi in Italia non è cospicuo, è tra i più bassi in Europa. Io ho il porto d’armi, ho ricevuto delle minacce negli anni passati, non nella vita politica ma in precedenza. La pistola è chiusa in cassaforte e non ricordo nemmeno il numero, è meglio non portarla. L’ho preso dieci anni fa, minacce molto importanti non per motivi politici ma per la mia vita da medico».
«I miei colleghi molto spesso ricevono minacce», ha aggiunto Pierpaolo Sileri, per poi precisare: «Devi avere un’abilità al maneggio delle armi, per la difesa personali hai una serie di certificazioni che devono testimoniare un equilibrio. Bisogna imparare le armi, non è un giocattolo o una cosa che puoi portare in giro».
PIERPAOLO SILERI SULLA SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA
Pierpaolo Sileri si è poi soffermato sulla gestione della pandemia: «La cosa più di buonsenso è che ci sarà una progressiva introduzione del green pass in alternativa alle chiusure. Se oggi hai 5 mila casi che non determinano un aumento di ricoveri… Nel Regno Unito ci sono 60 mila casi e 100 morti, non sono gli stessi contagi di 7-8 mesi, non perchè il virus sia diverso ma perché la popolazione è vaccinata. Il virus non è diventato meno forte, ma la popolazione è vaccinata. Anche noi avremo un numero crescente di morti e ricoverati, ma inferiore in proporzione ai contagiati. Potremmo anche noi arrivare a 50-60-70 mila contagi e un’area potrebbe diventare gialla o arancione. Fra il diventare giallo e arancione con un numero di contagi che non pesano sui ricoveri significherebbe fare un passo indietro,oggi non necessario perché le persone sono vaccinate o fanno il tampone per il green pass».