Per tanti mesi è stato l’obiettivo da raggiungere quanto prima per cercare di sconfiggere il Covid, ma col passare del tempo le mutazioni hanno reso sempre più difficile il raggiungimento del traguardo. Ad oggi, secondo il sottosegretario al Ministero della Saulte Pierpaolo Sileri l’immunità di gregge sarebbe irraggiungibile. Il pensiero di Sileri è arrivato ai microfoni di Tg2 Post, dove il sottosegretario è stato ospite trattando di diversi temi importanti sulla pandemia, la terza dose e il Green Pass.

“L’immunità di gregge, per il vero senso del concetto, penso sia irraggiungibile con questo tipo di virus. Il Coronavirus che abbiamo oggi non è lo stesso che avevamo all’inizio, in passato poteva servire un 60% di immunizzati e oggi invece c’è il target del 90%. Stiamo andando molto meglio rispetto ad altri paesi perché abbiamo tre cose in più: precauzioni mantenute, Green pass con vaccinazione e certificazione verde per i tamponi- ha dichiarato Sileri-. Il Green pass è stato introdotto precocemente, le tappe sono state molto anticipate rispetto ad altri paesi. Lo abbiamo rinforzato e aggiornato, ecco perché oggi l’Italia ha numeri migliori”.

Sileri: “No a lockdown o misure selettive. Sì a vaccino per bambini”

Tra i tanti temi trattati da Pierpaolo Sileri c’è anche quello di un possibile lockdown all’austriaca, ovvero misure mirate per arginare la circolazione del virus tra non vaccinati: “Non ci sono queste previsioni, al momento l’andamento della circolazione del virus è sicuramente migliore rispetto ad altri paesi e abbiamo più vaccinati. Ci sono più vaccinati sopra i 50 anni, questo mette in sicurezza gli ospedali, vediamo come procede l’andamento dell’epidemia nelle prossime settimane. Al momento non stiamo lavorando a lockdown o chiusure selettive per i non vaccinati, ci saranno piccoli aggiustamenti come nei trasporti, ma questo è evidente che debba accadere. I numeri saliranno, è un fatto, ma dubito capiterà come avvenuto in altri paesi europei. In Francia, che ha meno vaccinati di noi, ci sono vaccinati sopra i 50 anni inferiori rispetto all’Italia e significa più rischio di ospedalizzazioni e decessi”.

Il sottosegretario al Ministero della Salute ha poi sottolineato l’importanza della vaccinazione per il personale sanitario: “Terza dose obbligatoria al personale sanitario? Penso di sì, stiamo osservando purtroppo un numero più elevato di infezioni nel personale e se vi è un calo dell’immunità va rinforzata soprattutto in loro perché sono a contatto con altri positivi e vanno difesi. I mezzi per vaccinare tutti con la terza dose poi ci sono tutti, come l’abbiamo fatto in emergenza riusciremo a mantenere i numeri. Fare la dose aggiuntiva è importante, completare il più possibile le prime dosi lo è ancor di più. Ne somministriamo 20mila al giorno, sembra un numero basso ma sono comunque un numero importante di persone che proteggi da terapia intensiva e morte”. Infine un pensiero sulla vaccinazione ai bambini: “Senza dubbio lo farei fare a mio figlio, senza alcun problema. Dovrebbero essere vaccinati non per obbligo dello Stato, ma per senso di protezione genitoriale perché il Covid fa danni pesanti nei bambini. È vero che la mortalità è bassissima e che in terapia intensiva sono andati pochissimi bambini, ma sono pur sempre troppi. Esiste anche il long Covid che non è da trascurare. Se ci fosse un vaccino disponibile per mio figlio di due anni glielo farei fare senza se e senza ma”.