Nelle ultime ore hanno fatto discutere le dichiarazioni di Pierpaolo Sileri durante la trasmissione DiMartedì su La7. Il viceministro della Salute ha infatti accusato il Comitato tecnico scientifico (Cts) di troppa burocrazia. Gli esperti dal canto loro hanno replicato, come riportato da Repubblica, che Sileri imputa loro una responsabilità che non hanno. “E cerca di strumentalizzare il lavoro del Comitato”. Il premier Giuseppe Conte poco fa in conferenza stampa ha provato a minimizzare lo scontro. “Ho parlato con Sileri, il quale mi ha detto che non c’è stata alcuna polemica. Lui ha sempre pubblicamente apprezzato l’operato, la professionalità e la competenza di tutti i componenti del Cts, i nostri esperti. Non del governo, ma della comunità italiana”, ha dichiarato il presidente del Consiglio. E poi ha aggiunto: “Analizzano i dati, li leggono e ci ragionano, e lo fanno anche gratuitamente. Ci sono un paio di profili su cui c’è una riflessione in atto, ma nessuna polemica”. (agg. di Silvana Palazzo)
PIERPAOLO SILERI: “IMMUNI? ITALIANI HANNO PAURA…”
Immuni è al centro del dibattito negli ultimi giorni, Pierpaolo Sileri invoca una strategia diversa. L’applicazione non è stata scaricata diffusamente come preventivato in un primo momento e, intervenuto ai microfoni di Di Martedì, il viceministro della Salute ha provato a spiegare il perché di questo flop: «Oltre al fatto della privacy e delle stupidaggini dette all’inizio, uno dei motivi per cui gli italiani non scaricano Immuni è perché hanno paura di andare in quarantena. Se tu scarichi Immuni e ti arriva il messaggio, finisci 14 giorni in quarantena. Per questo le persone tendono a tenerlo segreto». Per l’esponente del Movimento 5 Stelle è necessario individuare una nuova strada: «Dobbiamo trovare una soluzione una via media che consenta di dare una risposta di sicurezza e allo stesso tempo dare la libertà della quotidianità».
PIERPAOLO SILERI: “IMMUNI, SERVE UNA VIA MEDIA”
Il Governo ha annunciato un nuovo piano di promozione per l’app Immuni e nelle ultime ore qualcosa sembra cambiato. Come riportato dai colleghi di Repubblica lunedì, sono stati registrati oltre 357 mila download nel giro degli ultimi giorni, che hanno portato il totale a 7.036.898 persone che l’hanno attivata. In base ai dati a disposizione, l’applicazione ha inviato quasi 6 mila notifiche, con 357 utenti positivi che hanno caricato i codici permettendo di avvisare le persone entrate in contatto con loro. «Scaricate l’app Immuni. Aiutateci a tenere bassa la pressione sugli ospedali. Aiutateci a garantire le cure anche ai malati non Covid-19», l’ultimo appello del sindacato nazionale dei medici ospedalieri Anaao-Assomed.