C’è anche il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, tra gli ospiti della nuova puntata di S’è fatta notte, il talk show di Maurizio Costanzo in onda tra la domenica e il lunedì dopo la mezzanotte. Sono numerose le dichiarazioni che Sileri sta rilasciando in questi giorni in merito all’emergenza coronavirus, pur rassicurando che “la situazione è sotto controllo”: “Ci sono più focolai – spiega, in un’intervista del 2 ottobre all’Huffpost, – ma per ora è difficile dire se l’apertura delle scuole ha determinato un rialzo dei contagi. Serve ancora un po’ di tempo per vederne l’effetto, ma è in linea con le attese”. Insomma, nessun dato preoccupante, almeno al momento. Per questo dice no alla proposta del coprifuoco alle 22 per bar e ristoranti, misura già adottata in Francia dove la situazione resta preoccupante: “Credo che al momento noi non dobbiamo assolutamente utilizzarla. Le nostre regole sulla riapertura dei ristoranti sono state ben delineate, a monte, da giugno, e siamo stati molto ligi. Ora vanno mantenute salde queste regole. In ogni caso il ristorante è meno pericoloso di altri luoghi. In Inghilterra una volta chiusi i pub erano tutti in piazza con le birre in mano: ecco, quella è una situazione più drammatica”.

Pierpaolo Sileri: “Vaccino a metà 2021”

A proposito di rassicurazioni, Pierpaolo Sileri informa che le sperimentazioni sul vaccino anti-Covid vanno avanti, seppur a rilento: “La produzione per fine anno è possibile – informa, – ma per averlo su larga scala c’è un cammino di approvazione. Valutata la sicurezza, si arriverà alla produzione su larga scala per soddisfare le richieste anche dei Paesi che non possono permettersi il vaccino. Per il vaccino vero e proprio si dovrà aspettare la metà del 2021, intanto invito la popolazione a scaricare Immuni e a fare il vaccino anti-influenzale la cui campagna è partita”.

Pierpaolo Sileri commenta la situazione negli stadi

Quanto invece alla paventata chiusura degli stadi come conseguenza della sospensione del campionato, Pierpaolo Sileri commenta: “Se i contagi salgono, si può solo tornare indietro. La decisione relativa al limite massimo di mille persone era stata presa settimane fa, non è escluso, se la situazione dovesse peggiorare come in Francia e Spagna, che si possa mettere una limitazione maggiore. Ora la priorità sono le scuole aperte, non altri luoghi”. Se ne parlava in relazione alla scadenza del dpcm che fissava il tetto massimo di 1.000 tifosi all’aperto, scadenza prevista per il 7 ottobre prossimo: “Per una riapertura a capienza totale bisognerà attendere molto tempo, prima di tutto che i contagi non siano in salita, e in ogni caso la riapertura non potrà coinvolgere più di un numero di persone proporzionate alle distanze di sicurezza, alla capienza della struttura e che tutto questo venga fatto con gradualità, che le regole siano ferree e che ci sia un controllo per le modalità di entrata e di uscita. Se un solo partecipante le vìola, si blocca tutto quanto”.