È un Pierpaolo Sileri a tutto tondo quello che si racconta e che racconta ai lettori de “La Verità” come stanno davvero le cose in materia di Coronavirus. Il viceministro della Salute, militante tra le fila del Movimento 5 Stelle, ha – per iniziare – commentato così la notizia di un virus mutato e più contagioso. “C’è uno studio che lo afferma, vedremo cosa diranno le ricerche successive. In genere, le mutazioni peggiorative non sono convenienti per i virus: sopravvivono più a lungo
se colpiscono meno duramente l’ospite. Per ora, basiamoci su ciò che vediamo quotidianamente”. E ciò che si vede ogni giorno è una diffusione del virus molto ridotta, grazie al lockdown, e, oggi, a distanziamento sociale, mascherine e igienizzazione delle mani. Ma, la domanda è d’obbligo, in autunno dobbiamo aspettarci nuovi lockdown? “Io non so se il Coronavirus abbia una stagionalità. Può darsi che nella minore circolazione ci abbia aiutato l’estate. Mantenendo i protocolli di sicurezza, anche qualora il virus tornasse a circolare più intensamente a ottobre, saremmo in grado di gestire i focolai. Secondo me non ci sarà la seconda ondata”.

PIERPAOLO SILERI: “VACCINO? NON SARÀ OBBLIGATORIO”

Pierpaolo Sileri, nell’ambito dell’intervista rilasciata a “La Verità”, prende le distanze dall’Oms (“Avremmo dovuto darle meno retta: oggi ci dice che il peggio deve ancora arrivare, perché non l’ha fatto il 30 gennaio scorso?”) e commenta così la situazione connessa al vaccino anti-Coronavirus: “Stiamo parlando di un farmaco che ancora non c’è. L’Italia ha siglato un accordo per 400 milioni di dosi. Ma, verosimilmente, il vaccino non arriverà prima del 2021 inoltrato e non credo diverrà obbligatorio”. Immancabile, poi, il riferimento alla politica, dal momento che Sileri appartiene al Movimento Cinque Stelle: il Mes sanitario è davvero conveniente? Il Mes è uno strumento vintage, per usare un eufemismo. Così com’è, non è vantaggioso. Andrebbero cambiati i trattati. Mi piacerebbe che si facesse un passo avanti radicale, ma capisco che è difficile. I soldi alla sanità servono di sicuro, però se nemmeno gli altri Paesi lo vogliono, significa che nel Mes qualcosa non funziona. Evidentemente, è come una mela bacata”.