Nel suo debutto nel mondo dell’intrattenimento televisivo, l’attore Pierpaolo Spollon – che fino ad ora abbiamo potuto apprezzare in fiction come ‘Doc‘ o ‘Blanca – sul palco dell’annuale raduno ‘Tutti a scuola’ che in questo 2024 si è tenuto nel Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Cagliari ha rivolto un sentito – e sicuramente prezioso – consiglio ai genitori all’ascolto, rinvangando anche le sue esperienze passate che gli hanno permesso di crescere e formarsi nella persona che è oggi.



Dal palco Pierpaolo Spollon ha voluto invitare i “cari genitori” presenti o connessi su Rai 1 ad agire “con un po’ più di calma e dialogo” nei confronti dei loro figli, evitando di trattarli come “pacchi da prendere dal punto A al punto B” e – soprattutto – di “piazzarli subito davanti agli schermi“; tenendo sempre al contempo in mente “come lo stato d’animo dei vostri genitori ha influenzato la vostra vita” trasmettendogli sensazioni e modalità di azione.



Dal conto suo – infatti – Pierpaolo Spollon ha ricordato di essere stato un bambino “ansioso e stressato” perché in quel modo veniva trattato dai suoi genitori, con una ferma “paura di fallire e deluderli” che (quasi inevitabilmente) si è tradotta in una bocciatura “in terza liceo: ho deluso i miei genitori – ha raccontato e spiegato sul palco – e loro hanno avuto la forza di dirmi ‘Non preoccuparti, l’importante è che tu impari‘”.

Pierpaolo Spollon: “Dobbiamo insegnare ai nostri figli che sbagliare è importante quanto eccellere”

Un insegnamento – mascherato da delusione – che per Pierpaolo Spollon si è rivelato “importantissimo” perché gli insegnato come comportarsi e come reagire davanti alle sfide e ai problemi, mentre ora l’idea preponderante è che “la cosa più importante è l’apparenza, è riuscire ad avere tutto e subito, che non c’è tempo per sbagliare” e che tutto deve essere fatto perseguendo un’impossibile ed irraggiungibile “perfezione”.



Dal conto di Pierpaolo Spollon è importante “iniziare i nostri figli” agli sbagli e ai fallimenti e per farlo “dobbiamo essere noi i primi a non caricarli di aspettative” e soprattutto a “non pensare che siamo supereroi infallibili”; mentre in chiusura ha ricordato le parole di congedo dalla carriera sportiva di Roger Federer che ci tenne a mettere in chiaro che “i migliori al mondo non sono quelli che non sbagliano mai, ma quelli che sanno che perderanno ma hanno imparato ad affrontarlo“.