Tra i tanti artisti che hanno voluto ricordare Pietro Coccia, fotografo purtroppo morto ieri, c’è anche Madalina Ghenea. La modella e attrice rumena ha postato su Instagram un video dove lo prendeva in giro, cogliendolo in un momento di relax pomeridiano su di una poltrona. A commento ha scritto una lunga lettera davvero molto commovente: “Hai lasciato un vuoto nel mio cuore amico mio caro, un vuoto incolmabile. Non smetto di piangere. L’idea che andrò a Ischia, Venezia, Capri, Roma, Firenze, Taormina, Cannes, Los Angeles e non ti troverò più lì con i tuoi racconti, i fiori, i bigliettini pieni di affetto, questo pensiero mi sta spezzando il cuore. Tu che mi portavi in stazione, che anche se ero sul palco o sul tappeto rosso mi venivi ad abbracciare, tu con i tuoi occhiali alla Blues Brothers, con la faccia da bambino, che mi mandavi le foto cinque minuti dopo un tappeto rosso chiedendo mai nulla in cambio. Pietrone mio dimmi che è un brutto scherzo e andiamoci a prendere una CocaCola. Non troverò mai una persona come te, sei insostituibile. Ho perso una delle persone più buone al mondo, mi manchi amico mio. Mi manchi davvero tanto“, clicca qui per il video e per i commenti dei follower. Il messaggio della Ghenea fa capire come sicuramente quest’uomo dallo sguardo dolce ha lasciato un segno indelebile nel cuore delle persone alle quali ha voluto bene. (agg. di Matteo Fantozzi)

ALESSANDRO HABER: “CHE DOLORE”

La morte di Pietro Coccia, fotografo del cinema italiano, ha addolorato moltissime persone che lungo il suo percorso avevano lavorato con lui. Tra questi non si esime Alessandro Haber che in un commento sul profilo di Giovanni Veronesi decide di regalare un suo ricordo personale: “Ci conosciamo da sempre. Era gentile, garbato, mai invadente, grande professionista e sempre sorridente. A ogni evento non mancava mai, era uno di noi. Siamo stati anche in Giappone. È un grande dolore per tutti quelli che l’hanno conosciuto“. Nel post Veronesi invece specifica: “Addio la lanciatore di coltelli. Un giorno mi regalò un set di coltelli venuti dal Giappone dove lui andava tutti gli anni dietro al cinema italiano. Erano strani, da lanciatore. Fantasticavamo insieme di lanciarli verso qualche attrice o qualche attore bizzosi che non si volevano far fotografare. Avevamo una lista. Stai tranquillo Pietro, terrò fede al nostro patto, non la pubblicherò anche se la voglia è tanta. Allora ciao amico mio, non voglio dire a presto, ma nemmeno a troppo tardi. Fatti valere“, clicca qui per il post. (agg. di Matteo Fantozzi)

STRONCATO DA UN MALORE A 56 ANNI

È morto Pietro Coccia, il fotografo del cinema italiano. È stato infatti uno dei più noti: per oltre trent’anni ha seguito i principali festival cinematografici. Da Cannes a Venezia, fino a Berlino: ha collaborato a lungo con Rai Cinema, per i cui film è stato spesso fotografo ufficiale. Coccia, che soffriva da qualche tempo di diabete, è morto nella sua casa a Roma «per un malore», scrive l’Ansa. Lì è stato trovato senza vita dagli amici e dai colleghi a cui non rispondeva dalla mattina e che preoccupati lo contattavano. «Pietro!! Ma come? Vai via così? Senza di te… non sarà mai la stessa cosa! Ti voglio un mondo di bene», ha scritto Claudia Gerini su Instagram. Anche Alessandro Borghi ha voluto lasciare un messaggio sui social, un piccolo omaggio a Pietro Coccia. «Ogni volta, dopo un photocall, mi giravi tutti le foto via mail. Tutte. Mi hai regalato i ricordi di alcuni dei momenti più felici della mia vita. Era sempre bello vederti Pietro. Eri gentile, un’anima buona. Mi mancherai molto li in mezzo», ha scritto il giovane attore che ha poi concluso il post su Instagram con un “grazie”. Il regista Daniele Vicari su Facebook invece ha scritto: «È una di quelle pessime notizie che ti stroncano. Fino ad un minuto fa avevo ancora una sua email non aperta, nella quale mi invia decine di foto scattate in occasione della conferenza stampa del Piccolo America». Vicari ha spiegato che Coccia ha praticamente documentato ogni cosa sia accaduta finora nel mondo del cinema, e nonostante ciò non ha ricevuto riconoscimenti particolari. «L’enorme documentazione che ha prodotto Pietro non credo abbia eguali e spero non vada dispersa. Mi dispiace davvero, ai suoi amici e parenti il mio più forte e caldo abbraccio». (agg. di Silvana Palazzo)

PIETRO COCCIA, MORTO FOTOGRAFO DEL CINEMA ITALIANO

Il mondo del cinema italiano è in lutto per la morte del fotografo Pietro Coccia, presenza fissa sui red carpet che contano da Venezia a Cannes. Nato a Roma il 19 luglio del 1962, uno dei professionisti del cinema italiano si è spento nella sua amata casa di famiglia dopo quello che potrebbe essere un malore. Gli amici e i colleghi lo hanno cercato per ore nella prima mattinata di ieri e, allarmati, si sono diretti a casa sua dove lo hanno trovato senza vita. A raccontare qualche dettaglio in più su quello che è successo nelle ultime ore della sua vita è comingsoon.it che rivela che proprio durante i festeggiamenti per i Nastri d’Argento del 30 maggio scorso, il giornalista non si sentiva molto bene ma quando i colleghi si sono proposti per accompagnarlo in ospedale, lui ha detto no optando per un riposo nella sua amata casa: “Mi voglio riposare”, questo ha detto agli amici, gli stessi che poi hanno dato l’allarme e che ieri lo hanno fatto ritrovare morto nella sua casa.

IL DIABETE E LE ULTIME PAROLE DETTE AGLI AMICI

Il fotografo Pietro Coccia è stato ritrovato ieri ma tutto lascia pensare che la morte potrebbe essere avvenuta ancora prima, durante questo fine settimana. Coccia soffriva da qualche tempo di diabete e questa potrebbe essere la causa della sua morte anche se al momento non c’è niente di ufficiale riguardo a questi dettagli. Nel mondo del cinema è noto per il suo lavoro certosino e per la sua educazione. Al suo attivo ha servizi e scatti per Rai Cinema, per Cinecittà ma anche per il Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici italiani. Spesso era sui red carpet più famosi al mondo come quello del cinema di Venezia e quello di Cannes dove si trovava proprio nei giorni scorsi.

IL RICORDO DI GIOVANNI VERONESI

IL RICORDO DI MADALINA GHENEA