Il nome di Pietro Dendena comparirà fra quello dei 17 caduti a causa della strage di Piazza Fontana del ’69. Un momento che il figlio Paolo Dendena ricorda con estrema lucidità, ripercorrendo quei minuti nella trasmissione Frontiere. Ricorda che il padre si sarebbe dovuto incontrare con alti funzionari proprio nella Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano, seduto a quel tavolo ovale in cui ogni venerdì si svolgevano trattative a cui Pietro non sarebbe mai mancato. Paolo ripercorre in modo particolare anche il giorno del funerale, raccontando di non essersi reso conto di aver assistito all’istante in cui il corpo di Pietro veniva caricato sul carro funebre. “Volevano avvolgere i corpi nella bandiera italiana”, racconta, “Mia madre si oppose, perchè diceva ‘non è possibile che uno entri in una banca e venga trucidato’. Ci siamo messi in fianco alla bara, io ero bambino, giravo attorno alla bara come se volessi far compagnia al genitore”. Il 45enne Pietro era conosciuto per il suo peso nel commercio dei bovini: quella mattina in particolare, aveva salutato la famiglia ed era entrato nella Banca solo alcuni istanti prima che la bomba esplodesse.



Pietro Dendena, quel 12 dicembre del 1969

Il tempo per Pietro Dendena si è fermato in modo inesorabile quel 12 dicembre del ’69. Di fretta perchè in ritardo per un affare, il commerciante di Lodi lascerà nella sua città natale la famiglia, due figli e la moglie, tutti e tre immersi nel mercatino di Santa Lucia. Sono le 16:30: alcuni istanti dopo, l’esplosione della bomba strapperà la sua vita e quella di altre 16 persone. “Si sentì odore di bruciato e ci fu una deflagrazione”, dice Paolo Dendena, il figlio di Pietro, “arriviamo al Fatebenefratelli. Ricordo cose che non si vedono neanche nei cinema. Lenzuoli, crocerosse, sangue… cose indescrivibili da vedere”. A Frontiere, il fratello di Francesca Dendena rivela anche quale sia lo stato d’animo della sua famiglia e di quelle delle altre vittime: “Siamo come familiari, siamo 17, perchè alla Banca Nazionale dell’Agricoltura nel ’69 sono morte prima 13 persone, poi 17 a causa delle ferite riportate. Noi siamo 17 perchè non abbiamo un nome e cognome che si identifichi in questa esecuzione della bomba”. Oggi, giovedì 12 dicembre 2019, Rai 1 trasmetterà il docufilm Io ricordo Piazza Fontana nella sua prima serata, in occasione del cinquantesimo anniversario della strage. “Mio padre quel giorno era stato a Crema, a un funerale. Era in ritardo e si era seduto per ultimo al tavolo ovale sotto il quale era nascosta la valigetta con la bomba”, dice la figlia Francesca Dendena, un racconto che il docufilm Io ricordo Piazza Fontana verrà condiviso con il pubblico grazie alla messa in onda su Rai 1 di oggi, giovedì 12 dicembre 2019. Lei, così come la madre, si rifiuteranno di stringere la mano ai politici e inizieranno, una in modo eclatante, l’altra più silenziosamente, una lunga battaglia contro e per la Giustizia.

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