I legali di Pietro Genovese, il giovane ragazzo agli arresti domiciliari dopo aver investito Gaia e Camilla in quel di Corso Francia, in Roma, hanno fatto istanza al tribunale del Riesame per attenuare la misura cautelare del proprio assistito. Come riferisce il sito di Dagospia, la decisione giunge a cinque giorni dall’udienza di convalida dell’arresto davanti al gip Bernadette Nicotra, durante la quale lo stesso Genovese, in lacrime e visibilmente provato, ha raccontato la propria verità su quanto accaduto quella terribile notte di fine dicembre. Il figlio del regista si è dichiarato innocente, spiegando di essere passato dal famoso semaforo di Corso Francia quando lo stesso era verde, e di aver investito le due 16enni mentre le stesse stavano attraversando la strada a diverse corsie, non sulle strisce pedonali. Inoltre, Genovese sostiene di aver proceduto entro i limiti consentiti. Si tratta di fatto dei tre punti chiave su cui stanno dibattendo ormai da venti giorni accusa e difesa, e a breve, dopo una maxi perizia, si capirà forse quale sarà la verità.



PIETRO GENOVESE: ATTESA RISPOSTA DEL RIESAME

La prossima mossa sarà la decisione dei giudici del Riesame, che dopo aver visionato gli atti d’indagine depositati in procura, decideranno se scarcerare o meno Pietro Genovese, o eventualmente, chiedere una misura meno afflittiva o rinunciare. L’unica certezza resta il tasso alcolemico del ragazzo, di 1.4 grammi per litro, ed essendo un neopatentato (ha solo 20 anni), il massimo consentito dalla legge è pari a zero: non si può guidare dopo aver bevuto. Nei prossimi giorni è possibile che verranno eseguiti altri interrogatori, a cominciare dal famoso conducente della Smart che si è fermato per far passare Camilla e Gaia, prima che il suv del Genovese le travolgesse. Probabile anche “l’interrogatorio” dell’amico dell’indagato, seduto sul lato passeggero dell’auto al momento dell’investimento. Intanto non si è ancora risolto il giallo del cellulare di Gaia von Freymann, che è andato perduto dopo l’incidente, e che nessuno ha fino ad oggi ritrovato. La madre della vittima chiede da giorni notizie in merito allo smartphone, e non è da escludere che lo stesso possa contenere delle info utili alle indagini.

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