Proseguono le indagini a seguito della morte di Gaia e Camilla, investite da Pietro Genovese nella notte fra il 21 e il 22 dicembre scorsi. Il prossimo passo sarà una maxiconsulenza dei periti nominati dai pm, per ricostruire nel dettaglio la dinamica dell’investimento. Prima di tutto bisognerà accertare la velocità con cui procedeva il suv del figlio del regista: secondo la difesa, era entro i limiti, mentre per l’accusa l’auto andava a velocità sostenuta. Inoltre, bisognerà capire il punto preciso dell’impatto, di modo da capire se le stesse vittime fossero sulle strisce pedonali o meno, altro aspetto che non è stato ancora chiarito. Inoltre, si cercherà di comprendere il funzionamento dei semafori pedonali, sotto “accusa” negli scorsi giorni da parte dei legali delle famiglie delle due vittime. Si procederà quindi con l’interrogatorio di altri testimoni, a cominciare dai due ragazzi che erano in auto con Pietro al momento dell’investimento. Inoltre, verrà ascoltato anche l’automobilista che riuscì ad evitare Gaia e Camilla, facendole attraversare. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



PIETRO GENOVESE IN LACRIME ALL’INTERROGATORIO

Si è tenuto ieri l’interrogatorio di garanzia di Pietro Genovese, il ragazzo che nella notte fra il 21 e il 22 dicembre ha investito e ucciso su Corso Francia in Roma le due 16enni Gaia e Camilla. Per la prima volta ha raccontato la sua versione di quanto accaduto dieci giorni fa. Il giovane, come riferisce la trasmissione di Rai Uno, Storie Italiane, sostiene di aver rispettato i limiti di velocità e di non essersi assolutamente accorto della presenza delle ragazze. Inoltre, avrebbe spiegato di essersi fermato a 250 metri dal punto dell’investimento in quanto non riusciva a fermarsi. Il racconto agli inquirenti è stato interrotto spesso e volentieri dalle lacrime, a conferma di quanto Pietro sia molto provato dall’accaduto. “Un ragazzo distrutto – le parole dell’avvocato Coppi, il legale di Genovese – affranto dal dolore che è accaduto. Sul contenuto dell’interrogatorio non intendiamo parlare per ovvi motivi. Ha risposto alle domande, ha presentato la sua linea di difesa, ha mostrato angoscia e dolore per quanto accaduto, un ragazzo molto provato e confidiamo che il suo stato d’animo meriti un minimo di rispetto così come meritano rispetto le famiglie delle due ragazze”.



PIETRO GENOVESE IN LACRIME: OGGI L’INTERROGATORIO DI DAVIDE E TOMMASO

Oggi verranno ascoltati Davide e Tommaso, i ragazzi che erano con Pietro durante la notte dell’investimento, e dalle loro parole si capirà se la versione di Pietro sia attendibile o meno. Nel contempo si continua ad indagare, a cominciare dal capire dove le due giovani vittime, Gaia e Camilla, abbiano attraversato Corso Francia, se sulle strisce pedonali o meno. Gli avvocati delle due 16enni hanno anche puntato il dito nei confronti del semaforo pedonale sulla stessa via romana, che non presenta il giallo ma che dopo dei secondi inizia a lampeggiare di verde, invitando i pedoni a velocizzare il passo. Insomma, sono tanti i punti da chiarire, anche perchè le varie versioni di accusa e difesa non sembrano coincidere a cominciare dalla velocità con cui proseguiva il Genovese. Sono attese novità nei prossimi giorni.

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