«Concorso di colpa»: questo l’esito della consulenza del perito del Tribunale sulla morte di Gaia e Camilla, morte investite nella notte tra il 21 e 22 dicembre 2019 in Corso Francia a Roma da un suv guidato da Pietro Genovese, figlio del regista Paolo Genovese. Secondo quanto riporta Repubblica, il perito del pubblico ministero nella consulenza depositata in Procura ha affermato che «Gaia e Camilla non erano sulle strisce e sono sbucate dal buio». Era quindi difficile vederle, in particolare per un’automobile che correva. Ma la relazione conferma anche l’alta velocità del suv guidato da Pietro Genovese, che secondo la tesi del pm avrebbe potuto evitare l’incidente se la macchina fosse andata piano e se non avesse bevuto.
MORTE GAIA E CAMILLA: “PIETRO GENOVESE, CONCORSO DI COLPA”
Ricordiamo che Pietro Genovese è attualmente agli arresti domiciliari ed è accusato di duplice omicidio stradale. Come vi abbiamo raccontato, il tasso di alcol nel suo sangue era superiore ai limiti, così come quello di sostanze stupefacenti. La consulenza del perito del pubblico ministero, evidenzia il quotidiano, potrebbe alleggerire la posizione del giovane a processo, e dunque la futura pena. Ma una certezza, almeno secondo la relazione dell’esperto, c’è: Pietro Genovese quella tragica notte ha superato i limiti di velocità, anche se nell’interrogatorio di garanzia ha raccontato di aver colpito le due ragazze poco dopo essere ripartito da un semaforo rosso e quindi a velocità non di certo sostenuta. Di parere diverso il perito, che nella sua consulenza ha firmato il contrario. Ora toccherà alla Procura, che presumibilmente chiederà giudizio immediato per il figlio del noto regista.