Si è aggravata molto la posizione di Pietro Genovese, il figlio del regista Paolo che ha investito e ucciso due ragazze a Roma. Da neopatentato non avrebbe dovuto avere il minimo tasso di alcol nel sangue, invece aveva un 1,4 per cento, oltre a tracce di droghe. È molto, qualcosa come nove birre o sei superalcolici. Non rischia solo l’arresto, ma anche una condanna pesantissima secondo il Secolo XIX: da 10 a 18 anni per omicidio stradale aggravato. Da verificare anche se Pietro Genovese, alla guida di un Suv particolarmente potente, avesse fatto 12 mesi di pratica per guidare tale macchina. Di fatto non si è accorto che le due ragazzine, Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, stavano attraversando, e l’effetto dell’incidente è stato devastante: sfondamento della scatola cranica per entrambe le 16enni. Intanto Alessio Ottaviani, proprietario del locale T-Bone su via Flaminia, fornisce elementi utili per ricostruire la dinamica dell’incidente delle 16enni investite, ma il condizionale è d’obbligo. «Era passata da poco la mezzanotte, stavamo lavorando e abbiamo sentito un gran boato. Siamo usciti dal locale e di fronte a noi c’erano le due ragazze riverse per terra. Una scena che non avremmo mai voluto vedere», dice a Fanpage.



PIETRO GENOVESE, INCIDENTE PONTE MILVIO: VENERDÌ FUNERALI GAIA E CAMILLA

Alessio Ottaviani spiega che è andato a raccogliere la targa della macchina, quella di Pietro Genovese. In quel momento non pioveva: il titolare del ristorante T-Bone aggiunge che dieci minuti dopo l’incidente sono cadute le prime gocce d’acqua. «La targa era al centro della strada, quindi quello che abbiamo supposto è che abbiano attraversato qui e siano state sbalzate più avanti, anche se non possiamo esserne certi dato che non abbiamo assistito in prima persona allo schianto». A poche ore dalla tragedia è poi emerso che non è stato più trovato il cellulare di Gaia, una delle due 16enni investite. Ottaviani a tal proposito afferma che le cose delle ragazze erano tutte sparse per terra. «Ho visto una signora anziana che le raccoglieva e diceva di chiamare i genitori delle ragazzine, ma non ho notato se qualcuno abbia preso i loro effetti personali». Il prossimo venerdì 27 dicembre si terranno i loro funerali alla Parrocchia del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore, in via Flaminia a Collina Flaming, il quartiere residenziale di Roma Nord dove le due ragazze abitavano. Le salme sono state riconsegnate alle famiglie dopo l’autopsia, quindi hanno potuto organizzare le esequie.

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