Pietro Giordani è stato uno scrittore, grande amico di Giacomo Leopardi, con il quale collaborò intuendone le capacità e la bravura. Nato a Piacenza nel 1774, lo scrittore si è avvicinato inizialmente alla vita monacale, essendo entrato a 25 anni nel monastero benedettino di San Sisto. Uscì da lì senza aver preso i voti e cominciò a scrivere, inizialmente pervaso da idee conservatrici. Nel 1808 ottenne la carica di protosegretario dell’Accamia di Belle Arti a Bologna ma lasciò l’incarico nel 1815 a causa delle sue idee liberali. Qualche anno più tardi cominciò un rapporto con Giacomo Leopardi, con delle lettere: nel 1818 i due si incontrarono a Macerata, in quello che fu il primo viaggio del poeta di Recanati fuori dal suo paese natale.
Pietro Giordani aiutò Giacomo Leonardi a farsi conoscere negli ambienti culturali: per il giovane Giacomo, la figura dell’amico e poeta fu simile a quella di un padre. Giordani, nel frattempo, ha girato l’Italia lavorando ai suoi scritti e anche a varie riviste: ha vissuto a Bologna, Milano, Piacenza. Negli ultimi anni della sua vita, Pietro Giordani ha vissuto a Parma: qui è stato incarcerato per tre mesi nel 1834, ed è morto proprio nella città emiliana nel 1848.
Pietro Giordani, chi era lo scrittore e amico di Giacomo Leopardi
In Pietro Giordani, Giacomo Leopardi, più giovane di lui, trovò un maestro e un confidente, tanto da arrivare a definirlo “una figura paterna”. Tra loro c’era una stretta confidenza tanto che proprio Giordani esortò Leopardi a prendersi cura di sé stesso e della propria salute, moderando il suo “studio matto e disperatissimo”. Lo stesso scrittore di Piacenza invitò il giovane collega di Recanati ad avvicinarsi al mondo della prosa, allontanandosi dalla poesia. Considerazioni, quelle di Giordani, che Leonardi ha sempre tenuto in considerazione, provando una grande stima per il letterato.