Un errore bloccare licenziamenti e sfratti: questo il giudizio di Pietro Ichino. Il giuslavorista del Partito Democratico ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Libero e, a proposito della proroga dello stop ai licenziamenti fino a ottobre, ha tenuto a precisare che non ci sarà alcuna esplosione del tasso di disoccupazione, considerando che «anche la statistica ufficiale considera già come disoccupate tutte le persone che sono in cassa integrazione a zero ore da più di tre mesi».

Pietro Ichino ha rimarcato di comprendere la sfiducia di Maurizio Landini, ribadendo però di considerare grave che la Cgil sia «del tutto afona e inerte sul terreno delle politiche attive del lavoro». Su questo punto l’esponente dem ha sottolineato che la situazione di crisi giustifica un aumento della durata del sostegno del reddito, ma è altrettanto necessario approvare misure affinchè le persone si attivino e siano sostenute efficacemente nella ricerca del nuovo lavoro.

PIETRO ICHINO: “REDDITO DI CITTADINANZA VA CORRETTO”

Pietro Ichino si è poi soffermato sul reddito di cittadinanza ed ha evidenziato che la misura non va abolita ma almeno corretta. Il provvedimento bandiera del M5s, ha spiegato l’esperto, è necessario per combattere la povertà ma non è una misura di politica del lavoro: «Se non altro perché, almeno per tre quarti dei suoi beneficiari, è impensabile un inserimento nel tessuto produttivo». Pietro Ichino ha poi criticato severamente un altro provvedimento adottato dal governo Conte II, ovvero il blocco generalizzato degli sfratti: «E’ sbagliato. Innanzitutto perché, tecnicamente, costituisce una forma di paralisi della Giustizia proprio nel momento in cui il governo si impegna a renderla più rapida. Ma anche perché non distingue tra chi ha subito una riduzione di reddito per effetto della pandemia e chi no». L’ex parlamentare per Pci e Pd ha aggiunto che si tratta di una misura miope e demagogica percè adottata senza tenere alcun conto dei suoi effetti controproducenti.