Pietro Mascagni è stato un compositore e direttore d’orchestra toscano noto soprattutto per aver composto la celebre opera Cavalleria rusticana. Vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo, ha occupato un posto di rilievo nel panorama artistico e culturale dell’Italia post unitaria, stringendo amicizie con diversi personaggi noti dell’epoca. In effetti, Mascagni acquisì una certa fama non soltanto per le opere da lui scritte, ma anche perché fu un ‘uomo di mondo’, molto attivo, cioè, nei salotti alla moda soprattutto nei primi anni del Novecento. Interessante il suo legame con i pittori Giovanni Fattori, Gaetano Previati e Plinio Nomellini, così come quello con lo scrittore Gabriele D’Annunzio, che prima lo criticò definendolo ‘capobanda’ e poi divenne uno dei suoi più cari amici. Nel corso degli anni, i due collaborarono anche a un’opera, Parisina, presentata per la prima volta alla Scala nel 1913.
Pietro Mascagni: cenni biografici
L’iconografia classica immortala Mascagni così come lo vediamo sopra, vale a dire con il consueto sigaro toscano in bocca e una zazzera di capelli che divennero il suo segno distintivo (si tratta del cosiddetto taglio ‘alla Mascagni’). La sua prima opera, la Cavalleria rusticana, ottenne un successo enorme nel 1890: tutti l’apprezzarono, dai popolani all’élite, e d’allora in poi Mascagni diventò ancor più famoso. La sua Cavalleria rusticana non era altro che un adattamento dell’omonima novella di Verga; come abbiamo visto, non fu questa l’unica volta che unì i suoi meriti a quelli di un letterato. Successivamente si affermò a livello mondiale componendo altre 15 opere. Soltanto alcune di esse sono entrate stabilmente nel suo repertorio, tra cui Iris, che fu prodotta ben 800 volte.
Pietro Mascagni: le opere rivoluzionarie
Pietro Mascagni scrisse anche un’operetta, Sì, musica vocale, strumentale, canzoni, romanze e composizioni per pianoforte. Fu il primo artista italiano a comporre colonne sonore per il cinema muto. Sua la Messa di Gloria, un’opera appartenente al genere della musica sacra, e l’esperimento di The Eternal City, una specie di suite sinfonica basata sulle musiche di scena del dramma omonimo. A Bagnara di Romagna è presente un museo dedicato alla sua musica e molteplici oggetti appartenuti proprio a lui. Degni di nota il pianoforte, la poltrona, la serie di ritratti e i componimenti originali.