Pietro Maso: “Sento vicini spiritualmente i miei genitori”
31 anni dopo l’omicidio dei genitori, i coniugi Maso, Pietro Maso torna a parlare dell’efferata uccisione. All’epoca 19enne, Pietro uccise la mamma e il papà il 17 aprile 1991, insieme ad alcuni complici. Il caso sconvolse l’Italia di quegli anni, diventando ben presto particolarmente dibattuto sui mass media. A “Cronache Criminali” su Rai 1, il 50enne racconta: “Venni assunto in un supermercato, riuscivo a rubare mantenendo i conti in pareggio”. I suoi miti erano “Il successo, il denaro, i beni materiali”. E fu proprio questo il motivo che lo spinse ad uccidere.
“Mi sarebbe piaciuto prendere le mani di mio papà e dire ‘ti voglio bene’, o quelle di mia mamma, però non ci sono mai riuscito. Ed è una cosa per cui oggi soffro. E mi manca la possibilità di dire ai miei genitori che ho bisogno di loro. Perché la vita è difficile e avrei bisogno anche io di essere confortato… E di dare i miei valori, i miei sentimenti, le mie emozioni ai miei genitori. Umanamente mi mancano, perché vorrei il contatto fisico, però spiritualmente mi sono vicini e questo è già molto per me” racconta Pietro Maso, tornando dopo 31 anni sull’omicidio dei genitori.
Pietro Maso: “Voglio solo essere dimenticato”
Pietro Maso oggi vuole solo “essere dimenticato per il mio passato drammatico”. Negli anni in carcere ha deciso di “dedicare la mia vita ad aiutare i carcerati a reinserirsi nella società”. Oggi è una persona diversa, cambiata in maniera netta rispetto a 31 anni fa. Come racconta lui stesso a “Cronache Criminali”, “Il Pietro di oggi fa fatica, perché dentro di me c’è c’è un passato di sofferenza. Questa è l’ultima intervista che rilascerò, quando sono uscito dal carcere ne ho concesse diverse, anche per chiedere pubblicamente perdono. Da allora il mio percorso di cambiamento è stato molto lento, il giorno della condanna pensai di farla finita ma l’indomani mi sono messo le scarpe e ho scelto di vivere per essere una persona migliore, ho deciso di affrontare il passato, di capire il perché di ciò che avevo fatto… “.
Adesso Pietro Maso sogna solamente un po’ di normalità: “Se potessi vorrei solo tornare indietro per ridare la vita ai miei genitori, d’ora in poi desidero essere dimenticato, vorrei avere quel poco spazio che mi permetta di fare questa cosa che per me è importantissima infatti con altre persone mi sono dedicando a tempo pieno al reinserimento lavorativo e sociale dei detenuti che stanno espiando una giusta pena”.