45 ANNI DAL RECORD DEL MONDO DI PIETRO MENNEA SUI 200 METRI

In occasione del quarantacinquesimo anniversario del record del Mondo dei 200 metri, stabilito da Pietro Mennea il 12 settembre 1979 con il tempo di 19”72 nel corso delle Universiadi a Città del Messico, il Corriere della Sera ha intervistato Manuela Olivieri, moglie di Mennea dal 1996. La vedova del leggendario velocista di Barletta, che ci ha lasciati il 21 marzo 2013, ha così ricordato uno dei momenti più gloriosi nella carriera di Pietro Mennea, che rimase record del Mondo per ben 17 anni e ancora oggi è il record europeo dei 200 metri: “Secondo me si sarebbe divertito tanto. Spesso mi ha raccontato che quando batté il record, la sua convinzione era che quel primato sarebbe durato tre mesi. Invece nessun europeo ancora oggi è riuscito a fare meglio. Ironico e divertente com’era, ci avrebbe riso su”.



Per Manuela Olivieri quella vittoria “arrivò in un modo pazzesco, da uomo normale. La grandezza di Pietro era proprio nella sua normalità”, anche dal punto di vista fisico, se si pensa che Pietro Mennea era alto 1,79 mentre i suoi rivali erano mediamente almeno una decina di centimetri più alti di lui. Una vittoria straordinaria, della quale la futura moglie ricorda un piccolo ma significativo dettaglio tecnico: “In quella gara, mentre eseguiva la curva, alzò il braccio. Lo fece perché era così leggero che per tenere l’assetto in equilibrio, dovette compiere quel gesto”.



PIETRO MENNEA E IL RECORD DEL MONDO: LE PAROLE DELLA MOGLIE MANUELA

Furono molto particolari le circostanze della gara che diede a Pietro Mennea quel clamoroso record del Mondo dei 200 metri, a partire dal fatto che nelle semifinali del giorno precedente c’era il cronometraggio manuale: il pugliese ottenne un eccellente 19”8 e allora si impuntò affinché in finale ci fosse il cronometraggio elettronico, indispensabile per certificare un eventuale record del Mondo che puntualmente arrivò. “Pioveva, le condizioni erano particolari. E lui, a fine gara, sentito il rumore della folla, si girò per guardare il tabellone. Solo allora si rese conto di ciò che aveva fatto”, ricorda Manuela Olivieri attraverso i ricordi dello stesso Pietro Mennea – ricordiamo che i due si sarebbero sposati ben 17 anni dopo.



Il record del Mondo in 19”72 arrivò alle Universiadi, alle quali Pietro Mennea partecipò in qualità di studente di scienze politiche. Decisivo fu l’intervento del giornalista Gianni Minà, perché Primo Nebiolo, storico dirigente dell’atletica italiana e internazionale, avrebbe preferito che Pietro Mennea partecipasse pochi giorni prima alla Coppa del Mondo in Canada. Tuttavia Minà fece presente a Mennea che “solo le società di appartenenza potevano gestire il calendario degli atleti. Allora Pietro, sostenuto da Luca Cordero di Montezemolo, presidente della sua società Sisport, partendo da quest’assunto disse di no a Nebiolo. Fu un no decisivo per il trionfo in Messico”.