Pietro Mennea sarà una delle figure di grandi campioni dello sport che saranno raccontate nella puntata di questa settimana di ‘Quelli della Luna’, la trasmissione condotta da Giampiero Mughini su Rete 4 in prima serata. Scomparso nel 2013, Mennea viene ricordato come una figura atipica di sportivo, grandissimo nella sua disciplina, l’atletica leggera, ma anche uomo estremamente impegnato nel sociale, dotato di una ottima cultura e interessato alla politica. La sua specialità sono sempre stati i 200 metri piani, disciplina nella quale è stato detentore del record del mondo per ben 17 anni, dal 1979 al 1996. Mennea è stato anche l’ultimo velocista italiano a conquistare una medaglia d’oro ai Giochi Olimpici, sempre nei 200 metri, nell’edizione di Mosca 1980, e in più ha anche messo nel suo palmares 3 medaglie d’oro ai Campionati Europei di Atletica Leggera. Una carriera straordinaria che a livello sportivo resta però legata all’incredibile impresa di Città del Messico e a quel record che per quasi vent’anni è sembrato impossibile da battere.
PIETRO MENNEA: STORIA DI UN RECORD IMPOSSIBILE
Curiosamente, uno dei record più famosi della storia dell’atletica leggera, il 19”79 di Pietro Mennea a Città del Messico, è stato raggiunto in una gara che non aveva addosso i riflettori del mondo, non si trattava di un Mondiale o di un’Olimpiade. A 27 anni, Pietro Mennea era infatti studente di Scienze Politiche e questo gli aveva consentito di far parte della squadra italiana alle Universiadi del 1979. E fu in quell’occasione che riuscì a stabilire un incredibile primato di 19”79 sui 100 metri piani, rimasto imbattuto per quasi 17 anni. In molti affermarono le particolari condizioni a Città del Messico, dove si corre in altura, resero possibile l’impresa (gli esperti ricordarono che le Olimpiadi del 1968 nella Capitale messicana furono prodighe di primati), resta il fatto che fu necessario attendere il 1996 e l’esplosione definitiva di un talento come Michael Johnson per vedere ritoccato il primato, con l’atleta statunitense che ai Trials americani per la qualificazione alle Olimpiadi di Atlanta riuscì a correre in 19”66, primato poi progressivamente abbassatosi fino allo straordinario 19”19 di Usain Bolt ai Mondiali di Berlino 2009
PIETRO MENNEA: UNICO E POLEMICO
Mennea ha sempre vissuto la sua figura di sportivo cercando di essere uomo del suo tempo: a volte considerato polemico, a volte capace di portare avanti importanti battaglie non solo per i diritti sportivi, politicamente si è sempre schierato al centro, in un fronte liberale che a volte poteva essere spostato più a destra e a volte più a sinistra, ma restando sempre padrone delle sue idee. Nel 1999 è stato eletto Deputato Europeo tra le fila dei Democratici, la sua carriera sportiva era di fatto terminata con l’ultimo appuntamento al quale fu presente, le Olimpiadi di Seul 1988 nelle quali ebbe l’onore di fare da Portabandiera per la delegazione italiana. Furono le sue quinte Olimpiadi, nelle quali gareggiò sempre nella sua disciplina prediletta, i 200 metri piani, anche se l’esperienza durò poco perché si ritirò nelle batterie. Ma fu significativo vederlo ancora lì dopo che aveva continuato gli studi e fino all’anno della sua morte, nel 2013, fece sentire la sua voce nel mondo dello sport e della politica.