Emanuela Orlandi, il fratello Pietro: “Spero nella Commissione”

Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ospite di Storie Italiane, fa il punto sulle indagini riguardo la scomparsa della sorella nel 1983: “Io ho molta fiducia della Commissione d’inchiesta, spero in tempi stretti. Credo che entro aprile potrebbe essere già formata. Le persone che ho incontrato, presidente di Camera e Senato, sottosegretario al Governo Mantovano, mi hanno mostrato grande disponibilità e volontà per risolvere questa storia. Ancora bisogna subire questi soprusi da parte del Vaticano. C’ho combattuto, dopo quarant’anni è importante. Aprendo un’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela, lo stesso Vaticano ora ha preso posizione. Da qualche parte dovrà portare. Spesso sappiamo le cose tramite la stampa, anche in questo caso. Abbiamo contattato il Vaticano e al momento ancora c’è silenzio“.



La Commissione Parlamentare si occuperà anche di Mirella Gregori: “Con la sorella, Maria Antonietta, spesso abbiamo parlato. Secondo me meriterebbe un’inchiesta a parte, tanto che lei vuole spingere con la Procura per avere un’inchiesta a parte. Non si è mai indagato su quello che effettivamente può essere successo. Ho letto verbali su Mirella e ci sono degli elementi per un’indagine separata. Secondo me non sono legate. Qualcuno ha avuto un ruolo nella vicenda di Mirella, e siccome il caso di Emanuela aveva avuto un riscontro molto forte, ha spinto per legare le due storie. E questo ha creato un danno a tutti”, spiega Pietro Orlandi.



Emanuela Orlandi e il mistero dell’audio

Pietro Orlandi parla poi di una audiocassetta che arrivò alla famiglia dai presunti rapitori poco dopo la scomparsa, ma alla quale non venne dato peso dagli inquirenti: “In quell’audio, che ho sentito nel 2016, mio padre aveva riconosciuto Emanuela. Poi ci hanno detto che era oggetto di un mitomane e abbiamo lasciato stare: hanno chiamato mio padre dicendo che quelle urla derivavano da un film porno. Poi nel 2016 io l’ho ascoltato. L’hanno data agli analisti che hanno detto che con un’altissima probabilità è la voce di Emanuela. Quello che cerco dal 2016 è quell’audiocassetta ma non si trova. Non è in Procura. Queste furono riversate in un cd ma l’originale non si trova. Forse sono negli archivi della Questura. Ho chiesto alla Commissione Parlamentare di controllare. I tecnici hanno trovato che sono stati fatti dei tagli, mancano delle parti“.

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