“È stato un anno assurdo, come dice il titolo del mio disco, un anno che non avrei immaginato così, dal 15 giugno 2018 ad oggi avrei detto tutt’altra cosa se me l’avessero chiesto il 14 giugno; è stato un anno pieno di sorprese, pieno di soddisfazioni, pieno di casini, in sintesi un anno assurdo, in positivo, però, dai”. Così Pietro Tredici, figlio di Gianni Morandi, descrive l’anno di pubblicazione del suo primo disco. L’album – dal titolo Assurdo, per l’appunto – “racconta di quest’anno, di questi sei mesi, racconta un po’ le vibe che hanno attraversato il mio corpo”. Lui stesso lo spiega in un’intervista a Fanpage: “Si parla proprio di quello che è successo, di come l’ho vissuta io, di come l’ha vissuta la gente, il fatto che io stia facendo rap, che il figlio di Morandi stia facendo rap e stia ottenendo credibilità per me è… assurdo. Se non fossi stato almeno musicalmente credibile, forte, mi avrebbero sotterrato, perché ci vuole un attimo a fare il paragone con il personaggio e tutto”. Nessun paragone, fino a ora. Sarà che padre e figlio sono veramente troppo diversi, e l’accostamento non viene poi così spontaneo. (agg. di Rossella Pastore)



Pietro Tredici cambia cognome

Da Grazie a tutti del 2009, Techetechete’ recupera una clip in cui Gianni è in compagnia del figlio Pietro. Che allora era ancora il ragazzino occhialuto, all’apparenza un po’ insicuro, di nome “Morandi”. Ora invece si chiama “Tredici Pietro” e ha tutta l’aria di un ribelle. In maniera fortemente emblematica, Pietro ha messo da parte quel cognome forse troppo ingombrante. Il suo obiettivo è quello di discostarsi il più possibile dallo stile del padre, così sobrio e nazional popolare. Lui vuol fare il trapper: altro che musica leggera. Quel genere di musica, a suo dire, gli dà la possibilità di essere davvero se stesso e di sperimentare le sue doppie doti di autore e interprete. Chissà che cosa ne pensa il padre: di lui, Pietro quasi non vuol parlare. Non perché non abbiano un buon rapporto, ma perché lo infastidisce la sua fama. Insomma: non vuole vivere eternamente di rendita. (agg. di Rossella Pastore)



Pietro Tredici: “Non sono un figlio di papà”

Pietro Tredici Morandi è il figlio di Gianni Morandi, il cantante protagonista della speciale puntata di “Techetechetè Superstar” in onda sabato 13 luglio su Rai1. Il ragazzo è nato dal secondo matrimonio del cantante con Anna Dan e proprio come il padre sogna di fare musica. A soli 22 anni ha già pubblicato un primo EP dal titolo “Assurdo” e si candida a nuovo volto emergente della musica rap italiana. In occasione dell’uscita del suo primo disco “Assurdo”, Pietro ha raccontato come essere figli di non rappresenti uno svantaggio, ma sicuramente un peso ingombrante con cui dover fare i conti. “Ho sempre evitato i figli di papà e ho sempre vissuto la dimensione musicale di mio padre come qualcosa da cui discostarmi – ha raccontato il rapper a Vanity Fair.



Pietro Tredici, figlio Gianni Morandi: “la continua presenza di mio padre è un peso”

“Essere figlio d’arte porta più vantaggi che problemi” ci tiene a precisare Pietro Tredici, che allo stesso tempo però sottolinea come la continua presenza del padre Gianni Morandi nella sua vita sia sia stata dal punto emotivo un peso. “Da adolescente sono stato da uno psicologo per un paio di anni, ero in confusione” ha confessato il 22enne rapper, che è riuscito a superare questo momento di confusione grazie al supporto di uno specialista. “Grazie alla terapia stavo meglio, avevo trovato qualche certezza. Dovrei tornarci” – ha detto a Vanity Fair precisando –  “molti figli di…scappano dai padri ingombranti, vivono con la voglia di sconfiggerli, io invece con il mio ci ho fatto i conti”.

Pietro Tredici: “Assurdo” e la passione per YouTube

Il 22enne rapper ha raccontato anche dell’uscita del primo EP “Assurdo” e della sua passione per YouTube e i social. Nonostante “vivo con i miei in una villa ma non voglio soldi” Pietro Tredici ha voluto pagare di tasca sua la realizzazione del primo video e condivide una Fiat con la madre Anna. Pietro ha anche parlato della sua passione per il web tenuta a lungo nascosta al padre Gianni Morandi: “da ragazzino non gli ho mai parlato della mia passione per il web, perché mi disincentivava, poi ha ascoltato un mio pezzo e ha detto che era bello e ora tiene il conto delle visualizzazioni si Youtube”. Il giovane rapper ha poi confessato: “faccio uso di marijuana e sono pro legalizzazione. Non spingo nessuno a farsi le canne, ma nella musica racconto di farlo. Mia madre mi ha sempre fatto la guerra. Ma sono uno che si informa. La cocaina, per esempio, non la toccherò mai”. Riguardo alla sua musica ha deciso di puntare sul genere rap per un motivo: “nei miei testi parlo della mia ribellione. Vengo da un ceto altoborghese, ma non mi sono mai sentito tale. Anzi, sono finito a fare rap, un genere ribelle per natura, di strada. Sentivo che la sua forza mi raccontava”.