Il pignoramento dei crediti verso terzi cambia definitivamente. Secondo quanto approvato e rivisto dal Consiglio dei ministri della giornata del 26 febbraio 2024, così come previsto nell’attuazione del PNRR, l’obiettivo è quello di rendere le pratiche più snelle e soprattutto veloci.

Il recupero dei creditirisoluzione definitiva al problema (vedremo meglio di che cosa si tratta).



Pignoramento crediti verso terzi sempre più veloce e snello

Il pignoramento dei crediti verso terzi – dinanzi ad un Giudice – vedrà tempi molto più veloci e “semplici” da gestire. Il creditore invierà nella notifica al debitore e ai terzi “responsabili” per lui, un IBAN dove avverrà direttamente l’accredito.



Ad esempio: se il creditore si rifà sul pignoramento dello stipendio in busta paga, sarà il datore di lavoro stesso a dover erogare la cifra spettante a chi deve godere dei soldi. Così come se fosse un caso di “servizi offerti”, dove il cliente del debitore pagherà direttamente il creditore per il pignoramento della fattura stessa.

A tutela del creditore, il debitore non può tardare appositamente i tempi per lucrare sui tassi d’interesse per i ritardi. Infatti, il Giudice imporrà un termine di massimo 90 giorni per notificare al soggetto non adempiente dei suoi diritti, quanto accaduto.



Pignoramento annullato dopo 10 anni di inerzia

Se il creditore dovesse perdere tempo ad adire, sarà lui stesso a perdere la causa ancor prima di cominciarla. Chi deve riscuotere denaro ha 10 anni di tempo per poterlo fare, altrimenti decade l’efficacia di poter richiedere indietro le somme di denaro spettanti.

Allo stesso modo anche i terzi saranno divincolati. A quel punto sarà la cancelleria stessa ad inviare una PEC per notificare ai terzi pignorati l’ordinanza che prevede l’estinzione per l’inattività del creditore.