Nello scorso intervento abbiamo commentato positivamente le prime stime Istat sull’andamento del Pil nel terzo trimestre, con incrementi reali dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno che si sono rivelati migliori rispetto a ogni attesa. Proseguiamo ora nell’analisi con un confronto tra la crescita dell’economia italiana e quella degli altri maggiori Paesi dell’Unione europea e, più in generale, dei Paesi più veloci nel pubblicare le loro stime preliminari. In aggiunta all’Italia al momento disponiamo infatti, grazie a Eurostat, delle stime di crescita del Pil anche di Germania, Francia, Spagna, e, Paesi meno grandi ma non meno veloci, Svezia, Portogallo, Belgio e Austria. Il Grafico 1 mette dunque in ordine decrescente i tassi di variazione del terzo trimestre relativi a questi otto paesi più l’intera Euro Area.
Grafico 1 – La crescita del Pil reale nel III trim. (Variaz. % sul II trim.)
Non può che far piacere vedere come il mezzo punto dell’Italia sia il secondo miglior risultato, di poco inferiore allo 0,7% della Svezia, seguito sul podio dallo 0,3% portoghese. Tutti gli altri Paesi, confermando la fase di rallentamento in atto, hanno fatto peggio, dallo 0,3% della Germania allo 0,2% di Francia, Spagna e dell’intera Euro Area, per arrivare al piccolo calo di Austria e Belgio. A questo punto abbiamo però voluto verificare come fossero andati anche i trimestri precedenti, se questo buon andamento del nostro Paese fosse in continuità con quanto avvenuto prima oppure un fatto nuovo. I risultati sono illustrati nel Grafico 2, ove per ogni Paese sono impilati i quattro “mattoni” trimestrali della crescita (e in qualche caso sono mattoni con il segno meno davanti).
Grafico 2 – La crescita del Pil reale negli ultimi 4 trim. (Variaz. % sul trim. precedente)
Vediamo così che la crescita maggiore nell’ultimo anno (dal IV trimestre 2021 al III del 2022) si è verificata nei Paesi iberici (Portogallo +4,9% e Spagna +3,8%) seguiti dalla strana coppia Italia e Svezia col 2,6%. Questi quattro Paesi hanno fatto meglio dell’Euro Area (che si è fermata al 2,1%), mentre Austria (1,8%) e Belgio (1,6%), da un lato, e soprattutto Germania (1,1%) e Francia (1%), dall’altro, hanno fatto decisamente peggio. Sorprende vedere le due maggiori economie europee ritrovarsi come fanalino di coda della crescita e sorprende anche, positivamente, ritrovare l’Italia nell’altra metà della classifica. Non sorprendono invece i buoni dati di Portogallo e Spagna, i Paesi le cui economie erano state più colpite dal Covid e che in conseguenza hanno dovuto correre di più per recuperare quella caduta.
Chiudiamo allora col Grafico 3, già utilizzato in altre occasioni, il quale mostra la caduta complessiva del Pil reale in questi Paesi durante il primo semestre pandemico nel 2020 e il successivo recupero, che per tutti i Paesi tranne la Spagna è stato più che integrale. Infatti, mentre alla Spagna mancano ancora 2,2 punti della caduta da recuperare, l’Italia è 1,8 punti sopra, il Portogallo 2,4, e la Francia 1,1. Questi quattro Paesi sono stati i più colpiti dalla pandemia, sia da un punto di vista sanitario che economico. Tutti gli altri sono stati colpiti meno, in particolare quelli del nord Europa e la Germania. Tuttavia mentre i primi, che avevano meno da recuperare, si trovano ora tra tre e quasi sei punti percentuali sopra il livello ante-Covid, la Germania ha appena raggiunto quel livello, collocandosi come fanalino di coda tra tutti i Paesi considerati, una posizione atipica per la Germania e non positiva neppure per le altre economie, la nostra in primo luogo, per via delle rilevanti interdipendenze economiche col gigante tedesco.
Grafico 3 – Caduta e recupero del Pil reale dopo il covid (Punti % persi e recuperati)
N.b.: il calcolo è effettuato al terzo trim. 2022, tranne Grecia, Olanda, Svizzera e Finlandia per i quali è effettuato al secondo.
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