Una fiducia delle imprese ai massimi di sempre, un’occupazione in ripresa, un’economia in crescita molto sostenuta. Queste le sintesi dei vari Istituti di ricerca che vanno a certificare il benessere di un Paese. Queste le rilevazioni di quelle realtà sociali che, come spesso accade, si trovano leggendo i vari report riconducibili alle economie più avanzate del mondo come la Cina e gli Stati Uniti d’America ad esempio. Queste le conclusioni che rassicurano la popolazione di quel Paese che vede fotografato il suo status di prosperità in ottica futura. Effettivamente, le precedenti note sintetiche, fanno ricordare gli anni d’oro delle varie economie che hanno visto il loro operato primeggiare su quello degli Stati a loro contrapposti. 



Questa volta è diverso. Questa volta, almeno questa volta, si parla di situazioni a noi molto, molto vicine. Infatti, stiamo parlando del nostro Paese, quel Bel Paese che, non solo per la sua bellezza artistica invidiabile da tutto il mondo, oggi, si presenta agli occhi di chi osserva come quella terra dove la fiducia è ritornata più viva di sempre, l’occupazione si è ripresa lasciando campo aperto a nuovi posti di lavoro, e infine, tutto questo con l’inevitabile implicazione di una ripresa economica sostenuta (di molto). 



Di quanto stiamo parlando si tratta della fotografia emersa nelle ultime 72 ore dai comunicati diffusi da Istat.

La fiducia ritrovata: il commento Istat evidenzia: «A luglio l’indice del clima di fiducia delle imprese migliora raggiungendo il valore più elevato di tutta la serie storica (l’indice è calcolato da marzo 2005). I servizi registrano un aumento marcato della fiducia superando decisamente i livelli precedenti la crisi; nella manifattura, si attenua il ritmo di crescita in seguito ad un lieve calo delle aspettative sul livello della produzione, ma l’indice raggiunge un nuovo massimo. L’indice di fiducia dei consumatori continua la risalita registrando un massimo da settembre 2018. La crescita è trainata soprattutto dal deciso miglioramento dei giudizi sia sulla situazione economica generale sia su quella personale. In lieve calo le attese».



L’occupazione che a giugno registra un aumento degli occupati e una diminuzione sia dei disoccupati sia degli inattivi. Istat rileva: «A giugno si rafforza la tendenza alla crescita dell’occupazione iniziata a febbraio 2021; nel corso dei cinque mesi si registra un aumento di oltre 400 mila occupati. La risalita non coinvolge i lavoratori autonomi, che nello stesso periodo hanno registrato una diminuzione di 44 mila unità, nonostante il recupero di 39 mila unità nell’ultimo mese».

L’economia rappresentata dal Pil ormai giunto al +4,8% nel 2021: «Dopo un primo trimestre del 2021 in lieve recupero, nel secondo trimestre dell’anno l’economia italiana ha registrato una crescita molto sostenuta. Il risultato ha beneficiato soprattutto di un forte recupero del settore dei servizi di mercato, il più penalizzato dalla crisi, di una crescita dell’industria e di una sostanziale stazionarietà dell’agricoltura. L’incremento tendenziale eccezionalmente marcato del Pil deriva dal confronto con il punto di minimo toccato nel secondo trimestre del 2020 in corrispondenza dell’apice della crisi sanitaria».

Stiamo parlando del nostro Paese e dei nostri dati. Un triplete che non sembra appartenerci, ma, nonostante la sorpresa e l’eventuale scetticismo di alcuni è, invece, sudore del nostro lavoro. Agli italiani viene riconosciuta quella dote che, in momenti di massima crisi, permette di poter saltare al di là degli ostacoli ed addirittura capovolgere a proprio vantaggio il risultato: nella storia del nostro Paese i casi che certificano questo sono innumerevoli.

Ebbene, anche questa volta, lo abbiamo dimostrato: come già argomentato l’Italia s’è desta e tutti gli italiani ne devono essere fieri. Noi stessi siamo stati e siamo ancora fiduciosi come già dichiarato alla luce del sole: «Continuerà a farlo ancora nei prossimi mesi». Questa estate rappresenterà una pausa meritata per tutti gli italiani, ma, dopo questa parentesi vacanziera, l’Italia e gli italiani torneranno a fare quello che ha reso la nostra penisola il Bel Paese.

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