Continua la crescita dell’economia italiana e, anche se a tassi non esaltanti, con piccoli passi trimestre dopo trimestre, nel corso dell’anno dovremmo superare la soglia psicologica dell’1% come tasso tendenziale e almeno raggiungerla come dato medio per l’intero 2024.
L’Istat ha infatti appena comunicato la stima provvisoria per il II trimestre, indicando una crescita in termini reali, destagionalizzata e corretta per gli effetti di calendario, dello 0,2% rispetto al primo trimestre, un dato che rappresenta il quarto risultato positivo consecutivo dopo la lieve diminuzione del secondo trimestre del 2023. Il secondo trimestre del 2024 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2023.
Il confronto con il trimestre di segno negativo nello scorso anno permette una piccola accelerazione del tasso tendenziale, che si attesta ora allo 0,9%, un valore molto prossimo al dato pieno dell’1%. Inoltre la variazione acquisita del Pil per il 2024, quella che si avrebbe con una crescita nulla per tutto il secondo semestre, si attesta allo 0,7%.
La crescita, analizzata dal lato della produzione, dunque dell’offerta, è integralmente dovuta al contributo del settore terziario, l’unico ad aver apportato un contributo positivo a fronte, invece, di contributi negativi sia da parte dell’agricoltura, silvicoltura e pesca che da parte dell’industria. Dal lato della domanda la piccola crescita sarebbe stata invece permessa dalla componente della domanda nazionale al lordo delle scorte a fronte invece di un contributo negativo della componente estera netta.
Come stanno andando invece le altre maggiori economie europee? Il dato più atteso è senza dubbio quello tedesco, date le note difficoltà di quella che è stata a lungo la locomotiva dell’Europa. Ricordiamo che il secondo trimestre dello scorso anno è stato l’ultimo con un tendenziale ancora con segno positivo, a cui hanno fatto seguito tre trimestri tutti col segno meno primo della cifra. Anche il secondo trimestre del 2024 avrebbe registrato un congiunturale del -0,1%, stesso valore di un anno fa, confermando dunque un tendenziale anch’esso con segno meno. La crisi della Germania prosegue, destando preoccupazione nel resto dell’Europa.
Meglio della Germania, ma anche dell’Italia, fa invece la Francia, con una crescita dello 0,3% nel trimestre e dell’1,1% rispetto allo stesso trimestre del 2023. E meglio di tutti avrebbe fatto ancora una volta la Spagna, con un +0,8% rispetto al trimestre precedente, crescita che porterebbe il tendenziale ad accelerare dal 2,5% del primo trimestre al 2,8% del secondo, valori irripetibili nel resto delle maggiori economie europee.
A livelli di Eurozona, invece, la previsione dell’Eurostat è di una crescita dello 0,3% rispetto al primo trimestre, maggiore di quella italiana, ma solo dello 0,6% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, dunque in questo caso inferiore alla nostra.
Aspettiamo a questo punto il terzo trimestre, confidando anche in un traino dell’economia italiana da parte del turismo estero in entrata, nettamente visibile attraverso il grosso incremento dei passeggeri per via aerea a cui stiamo assistendo negli ultimi mesi.
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