Pilar Fogliati è intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici” per dire la sua sulla quarantena e quello che sarà non solo della sua vita ma anche di quella di milioni di lavoratori del suo settore. Parlando con i conduttori Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio Pilar Fogliati ha spiegato come è stata questa quarantena partendo da un primo pensiero “sarà una vacanza di una settimana” e finendo poi col credere che il terribile momento che stiamo attraversando possa cambiare il nostro stile di vita anche quando si tornerà a lavorare o alla vita di tutti i giorni: “Io sono una di quelle che all’inizio ha pensato che c’era una settimana particolare della nostra vita..Poi ho realizzato che invece sarebbe stata la nostra routine per un po’, e allora la settimana dopo ero tristissima e poi ho cercato di reagire anche io di creare una routine accettabile.. C’è chi si ammazza di addominali, chi si legge tutti i classici, chi impara a cantare, chi studia il russo. Io mi fermo a guardare un bel po’ di film e a leggere cose interessanti”.
PILAR FOGLIATI E LA PAURA DEL FUTURO TRA LAVORO E VITA SOCIALE
Inutile dire che anche Pilar Fogliati, come tutti i suoi colleghi, è molto triste pensando al futuro e non riesce proprio a capire e vedere un futuro per il lavoro degli attori e degli artisti proprio perché questo richieste assembramenti ma soprattutto perché è un lavoro che vive di interazione tra gli esseri umani: “E’ uno dei più difficili, lavori con l’energia che si crea tra gli umani. Non riguarda solo gli attori ma anche la truccatrice che esegue il suo lavoro su di te. Non riesco a immaginare un modo in cui in sicurezza si riesca a portare in scena qualcosa. Preferisco pensare che quando tutto sarà finito si riprenderà. E’ un controsenso raccontare come gli umani interagiscono senza interagire”. Dando uno sguardo al futuro e a quello che sarà al di fuori dall’ambiente lavorativo, Pilar Fogliati ammette: “Mi terrorizza. Non voglio pensare che sia così. Se è una parentesi si accetta, se pensi che è per sempre è terrorizzante. Io comunque non penso che cambieremo i nostri modi di vivere o di fare. Piuttosto che andare a cena fuori con il plexiglass che ti divide, non ci faro. Preferisco fare un pic-nic”.