WYOMING DIVENTA PRIMO STATO A VIETARE LA PILLOLA PER L’ABORTO
Dallo scorso venerdì lo Stato del Wyoming è divenuto il primo a vietare negli Stati Uniti la pillola per l’aborto a base mifepristone (nota in Italia anche come RU486): dopo la storica sentenza del giugno 2022 della Corte Suprema Usa che ha rimesso in discussione il “diritto” all’aborto, nuova vittoria per il mondo pro-life con la firma del Governatore (repubblicano) del Wyoming, Mark Gordon: dando piena legittimità al disegno di legge già approvato dal Parlamento federale locale, lo Stato a guida GOP diventa il primo negli States a prendere posizione netta contro la pillola abortiva più comune in America (l’altro è il misoprostolo, legale l’assunzione fino alla decima settimana di gravidanza).
Dal Wyoming però presto potrebbero esserci anche altri Stati pronti a seguire la linea del divieto della pillola a base di mifepristone: dallo scorso 24 febbraio infatti il giudice federale del Texas, Matthew Kacsmaryk (nominato da Trump con orientamento repubblicano) può in ogni momento depositare la sua decisione su un ricorso presentato dalle associazioni pro-life contro l’Agenzia americana del farmaco sull’autorizzazione (FDA) concessa nel 2000, della RU486. Wyoming, Texas ma anche Kansas sono pronti a schierarsi contro la pillola abortiva: come spiegano dal Partito Repubblicano (dove non vi è però voce unanime sulla questione, come ampiamente prevedibile vista la delicatezza dell’argomento) viene richiesto il divieto di distribuzione della “pillola abortiva” in quanto vi sarebbero numerosissimi casi di aborto illegale tramite o spostamenti in altri Stati oppure tramite scambio di persona.
PILLOLA ABORTIVA, COSA PREVEDE LA LEGGE DEL WYOMING CONTRO IL MIFEPRISTONE
Il governatore del Wyoming Mark Gordon oltre a dar via libera alla legge che rende illegale nello Stato della pillola mifepristone ha approvato anche un disegno di legge limita la maggior parte degli aborti nello Stato, «tranne nei casi di stupro, incesto o quando la vita della madre è in pericolo». Come si legge nel documento siglato dal Governatore GOP, tutti coloro che «prescrivono, dispensano, distribuiscono, vendono o usano qualsiasi farmaco allo scopo di procurare o eseguire un aborto rischiano fino a sei mesi di carcere e una multa fino a 9.000 dollari».
Nota però importante, la nuova disposizione del Wyoming prevede che le donne «su cui viene eseguito o tentato un aborto chimico non saranno perseguite penalmente». Il divieto esclude le ‘pillole del giorno dopo’ e pure quelle la cui assunzione può essere vitale per la madre gestante. È molto probabile che tale decisione del Wyoming, così come l’imminente sentenza del Texas, si presta a controversie legali e giudiziarie nei prossimi mesi con potenziale approdo finale in Corte Suprema: dopo che la FDA ha emanato una norma che consente la vendita di farmaci abortivi nelle farmacie, la catena Walgreens ha deciso di non distribuire le pillole abortive negli Stati con governi repubblicani o in cui i funzionari GOP hanno minacciato di fare causa in caso di offerta del farmaco.