La pillola contraccettiva è senza dubbio uno dei metodi più utilizzati dalle donne per evitare di rimanere incinta, ma se da una parte funziona al 100% (o meglio, al 99.9% come dicono gli esperti), dall’altro ha una semplice controindicazione: bisogna ricordarsi ogni giorno di prenderla. Sembrerà una cosa banale ma non è così, visto che sono molte coloro che utilizzano i più disparati escamotage pur di ricordarsi di assumere la medicina, a cominciare da un appunto sul comodino o sul frigo, arrivando fino ad una speciale sveglia sullo smartphone. In ogni caso, secondo le stime recenti, il 9% delle donne che assumono la pillola anticoncezionale rimane incinta proprio a causa della dimenticanza di proseguire la terapia. Attenzione però, perché in futuro la situazione potrebbe divenire più rosea per le più smemorate. Come riportato da Repubblica, presso i laboratori del Brigham and Women’s Hospital e del Mit, si sta progettando una pillola da assumere una sola volta al mese.



LA PILLOLA SI APRE NELLO STOMACO E…

Si tratta di un anticoncezionale a lento rilascio, ad uso orale, che non prevede l’obbligo di assunzione quotidiana. Al momento lo si sta testando solo sugli animali, come da prassi, e lo studio è stato appena pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine. La pillola ha la forma di una capsula di gelatina, all’interno della quale è stato inserita una stella a sei braccia riempita di farmaco contraccettivo levonorgestrel. Quando la capsula raggiunge lo stomaco, la stessa si scoglie e le “braccia” si aprono, divenendo più grande del piloro umano, quell’organo che collega l’intestino allo stomaco: grazie a questo “escamotage”, la pillola ha la possibilità di rimanere per più settimane nello stomaco, rilasciando gradualmente il farmaco. Le prime sperimentazioni sui maiali parlano di un rilascio costante e continuo fino ad un massimo di 29 giorni, con una quantità di farmaco molto simile a quella corrispondente all’assunzione di una pillola quotidiana. Fra i coautori dello studio vi è anche il gastroenterologo italiano Giovanni Traverso, che ha spiegato: “La nostra pillola rappresenta un importante progresso nel fornire alle donne un contraccettivo una volta al mese. Per molti può essere difficile da credere, ma i nostri dati preclinici ci stanno incoraggiando a proseguire lungo questa direzione”.

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