Pillole di iodio antiradiazioni, l’assalto è già partito dopo lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. Mentre arrivano notizie di una corsa ai bunker in Italia, si registra in Belgio quella all’acquisto di tali compresse. La paura innescata dall’invasione russa produce anche questi effetti e scene che rievocano quanto visto nella serie tv Chernobyl, in cui la scienziata e fisica nucleare Ulana Khomyuk appena viene a sapere dell’incidente alla centrale nucleare ucraina assume una pillola di iodio. Solo giovedì scorso in Belgio sono state consegnate 1.500 scatole da 10 compresse.



Il giorno dopo la domanda è salita a 4mila confezioni al giorno, mentre lunedì le consegne potrebbero toccare quota 30mila, stando a quanto riportato da Repubblica. L’Agenzia federale belga per il controllo nucleare ha ricordato che le pillole di iodio non vanno assunte in via preventiva o autonomamente, ma solo su indicazione delle autorità. Inoltre, l’attuale situazione in Ucraina non richiede l’uso di tali compresse.



COME FUNZIONANO LE PILLOLE DI IODIO

Quando c’è stato l’incidente di Chernobyl, si è verificata l’emissione di iodio-131, che è radioattivo. Se viene inalato, si accumula nella tiroide e favorisce lo sviluppo di cancro. L’assunzione di pillole di iodio (ioduro di potassio) invece impedisce l’accumulo di iodio radioattivo nella tiroide saturandola con quello non radioattivo. Quindi, serve solo se lo iodio radioattivo è nell’aria per prevenirne l’assorbimento e le relative conseguenze. Marcello Bagnasco, presidente dell’Associazione Italiana della Tiroide (Ait) e specialista in endocrinologia, medicina nucleare e immunologia clinica, a Repubblica ha spiegato che non serve accaparrarsi queste compresse. «Non esiste un’indicazione ad assumere integratori o pillole che contengano iodio se non in circostanze particolari, per esempio in previsione di alcuni interventi chirurgici sulla tiroide oppure in gravidanza o in chi segue una dieta particolarmente restrittiva». Per mantenere un buon livello di iodio è sufficiente il consumo di sale iodato in cucina.



“PSICOSI PUO’ FARE DANNI”

La comunità scientifica, dunque, ha lanciato un appello per fermare l’acquisto compulsivo legato alla paura per la guerra tra Russia e Ucraina. «Una buona nutrizione iodica è indispensabile per la nostra salute, ma per ottenerla basta assumere sale iodato», ha chiarito Marcello Bagnasco a Repubblica. Ma ha anche messo in guardia dai possibili effetti indesiderati. «Se si assumono in autonomia e senza il consiglio del medico compresse di iodio si potrebbe verificare un eccesso di questo elemento che può provocare effetti collaterali come, per esempio, un aumento di incidenza delle patologie autoimmuni». Nelle persone affette da ipotiroidismo, inoltre, potrebbero emergere conseguenze indesiderate ancor più marcate. «Va evitato l’uso incontrollato sulla base del principio che “non si sa mai”. Sono forme di psicosi che possono fare danni», ha concluso Bagnasco.