PILLOLE NBA 2023: VERSO I PLAYOFF
Ci stiamo avviando velocemente verso i playoffs di basket NBA 2023, che avranno inizio il prossimo 15 aprile, preceduti dai play-in nelle giornate dall’11 al 14 aprile. Riepiloghiamo brevemente come si comporrà la griglia eliminatoria.
Ai sedici posti disponibili per la cosiddetta post-season accedono immediatamente le prime sei classificate di ogni conference in base alla percentuale di vittorie sul totale delle 82 partite disputate.
Altri quattro posti verranno assegnati, due per ogni conference, mettendo a confronto le squadre classificate dal 7° al 10° posto con il seguente criterio: la vincente tra la 7a e la 8a classificata accede ai playoffs, mentre la perdente sfida, per l’ultimo posto valido, la vincente della sfida tra la 9a e la 10a classificata. Quindi la 9a e la 10a devono vincere due partite per accedere ai playoffs, mentre la perdente tra la 7° e la 8°a ha una seconda chance.
Una volta definita la classifica finale dopo i play-in la griglia vedrà per ogni conference la sfida, alla meglio di 4 vittorie su sette gare, della numero uno contro la otto, la due contro la sette, la tre contro la sei, la quattro contro la cinque. La fase eliminatoria diretta prosegue poi con le semifinali e la finale di conference (16-17 maggio). Le vincenti di ogni conference daranno vita alle NBA Finals che avranno inizio il giorno 1 giugno.
LA SITUAZIONE IN NBA
La stagione 2022-23 di basket NBA, che vede al 18 marzo tutte le squadre con almeno 70 partite disputate registra, dopo molti anni, il predominio delle squadre dell’Est negli scontri contro quelle dell’Ovest. A est troviamo quattro squadre con una percentuale di vittorie superiore al 60% (Milwaukee, Philadelphia, Boston e Cleveland) e 8 squadre con almeno il 50%; l’attuale fase vede un rallentamento di Boston a fronte di un grande recupero di Philadelphia e Milwaukee. A Ovest sono tre le squadre sopra il 60% (Denver, Sacramento e Memphis) mentre sono 7 le squadre che raggiungono almeno il 50% di vittorie. Davanti a tutti Milwaukee, prima a raggiungere 50 vittorie (su 70 partite, pari al 71,4%), unica con Philadelphia che può ancora chiudere la stagione – stando alla matematica – con 60 vittorie.
La lotta per i play-in vede a Est competere Brooklyn (attualmente sesta con 39 vinte e 31 perse), che deve difendere il suo posto dai tentativi di Miami (38-34), Atlanta (35-35), Toronto (35-36), Chicago (33-37); possono ancora ambire a un posto, anche se sono un poco defilate, Indiana e Washington (entrambe 32-39).
A Ovest la lotta per i play-on è molto più serrata e la classifica molto schiacciata. I Clippers (37-34) e Dallas (36-35) devono difendere il quinto e sesto posto dagli inseguitori Golden State (36-36), Minnesota (35-37), Oklahoma e Utah (34-36); per ora fuori dai play-in ma vicinissimi troviamo i Lakers (34-37) e i Pelicans (33-37). Portland (31-39) vede allontanarsi le possibilità di play-in dopo una serie di cinque sconfitte consecutive.
LE SPERANZE DELLE SQUADRE
A questo punto una partita vinta e una persa da un diretto avversario, come pure gli scontri diretti, possono facilmente cambiare la classifica, per cui le prossime settimane vedranno incontri molto tirati e decisivi, sia per i play-in che per un miglior posizionamento tra le prime sei. Un grande peso avranno le assenze di alcuni big per infortunio: solo per fare alcuni nomi LeBron James (Lakers), Kevin Durant (Phoenix), Luka Doncic (Dallas). E’ prossimo al rientro in campo anche Ja Morant (Memphis) penalizzato dall’NBA con otto turni di squalifica per comportamento inappropriato per aver maneggiato armi in un video, pur senza configurare un reato a sui carico.
Assume importanza rilevante anche il numero di partite che rimangono a disposizione di ogni squadra prima della fine della stagione regolare: si va oggi da un massimo di 12 a un minimo di 9, e qualche partita in più a questo punto garantisce un vantaggio sui diretti avversari.
Le partite tra la numero 61 e la 70 hanno visto primeggiare a Est Philadelphia con 9 vittorie su 10 e Milwaukee e New York Knicks entrambe con 7. A Ovest emerge Sacramento con 8 vinte su 10.
La striscia vincente attiva più lunga appartiene attualmente a Philadephia con 8 vittorie. Cinque perse di fila per Portland.
Striscie chiuse: partite vinte, Milwaukee 16; perse, Houston 11.
PILLOLE NBA 2023: ALCUNE NOTE
Qualificati ai playoffs: sono qualificate attualmente ai playoffs Milwaukee (21 vinte sulle ultime 24), Boston (perse 6 delle ultime 11) e Denver (nonostante 5 partite perse delle ultime 6);
Escluse dai playoffs: Houston, San Antonio, Charlotte, Detroit;
New York: probabilmente vedremo ai playoffs le due squadre della grande mela, come nel 2021, grazie alla positiva annata dei Knicks e all’ottima prima metà di stagione dei Nets (27 vittorie su 40 gare), quando potevano contare su Harden, Irving e Durant, poi ceduti;
Los Angeles: i Clippers sono attualmente quinti a Ovest (37-34), mentre i Lakers si trovano in una situazione critica, attualmente undicesimi (34-37), soffrendo per l’assenza prolungata di LeBron James (ultima partita il 26 febbraio; assenza stimata di almeno tre settimane);
Sacramento: tornano ai playoffs dopo 17 anni i Kings, altra squadra californiana, la cui ultima apparizione risale al 2006 (sconfitti al primo turno 4-2 da San Antonio), ultimo di otto anni consecutivi di partecipazione alla post-season, culminati nella finale di conference del 2002 persa alla settima partita contro i Lakers, serie famosa per il canestro di Robert Horry dei Lakers allo scadere in game 4 che portò la serie sul 2-2;
Golden State Warriors: i campioni uscenti hanno il poco invidiabile risultato di sole 7 partite vinte e 29 perse in trasferta; peggio di loro solo le cenerentole di questa stagione Houston e San Antonio.
I SINGOLI NBA
Quarantelli: continuano a fioccare le prestazioni individuali da 40+ punti. Salvo errori siamo arrivati a 174 casi, che interessano più di 50 giocatori. Le ricorrenze: Lillard 15, Doncic e Antetokounmpo 12, Embiid 11, Tatum e Donovan Mitchell 9, Devin Booker e Curry 6; con 5 prestazioni LeBron James, Shai Gilgeous-Alexander, Jokic, LaVine, DeRozan;
Trentelli: Sono più di 800 in stagione le prestazioni da 30+ punti;
Kevin Durant: al momento del suo esordio con Phoenix, lo scorso 1 marzo, poteva contare in carriera su una media di almeno 25 punti segnati contro ogni squadra NBA; il 3 marzo Durant è salito al 13° posto tra i marcatori ogni tempo, superando Oscar Robertson;
Nikola Jokic: dopo 10 triple doppie consecutive in casa (serie chiusa) e 27 in stagione, le ultime due non sono coincise con una vittoria per la propria squadra; dopo 51 partite consecutive con percentuali di tiro su azione di almeno del 50% prima prestazione al di sotto il 50% (7 su16) nella sconfitta in casa contro Chicago;
Stephen Curry: Il giorno successivo al suo 35° compleanno realizza 50 punti contro i Clippers ed entra alla prima occasione utile nel club dei realizzatori di 50+ punti con 35 anni compiuti (regular season + playoffs). Gli altri in ordine di anzianità: Jamal Crawford, Michael Jordan, Kobe Bryant, LeBron James (2 volte), Karl Malone, Alex English;
Embiid e Harden (Philadelphia): 30+ punti e 10+ assists dei due giocatori nella stessa partita; è il terzo caso nella storia dell’Nba, dopo le coppie Birdsong+Ford e West+Baylor;
Joel Embiid: nove partite consecutive con 30+ punti (striscia aperta), tutte con almeno il 50% di realizzazione; il centro camerunense guida la classifica marcatori con 33,5punti di media a partita;
Domantas Sabonis: il 16 marzo realizza la sua quarta partita stagionale da 20+ punti e 20+ rimbalzi;
Due giocatori della stessa squadra con 40+ punti a referto:
2 marzo: Luka Doncic + Kyrie Irving (prima volta per Dallas)
24 febbraio: De Aaron Fox + Malik Monk (Sacramento)
38 ottobre: Caris LeVert + Donovan Mitchell (Cleveland);
Grandi come-backs: 26 febbraio, i Lakers recuperano 27 punti di svantaggio contro Dallas; 3 marzo, i Nets recuperano 28 punti ai Celtics; 17 marzo, i Grizzlies recuperano da -29 contro gli Spurs e vincono in overtime;
Cleveland: il 6 marzo vittoria in overtime contro Boston: quest’anno è la settima vittoria su sette ai tempi supplementari.