Il grande Ninni Pingitore è stato stamane negli studi del programma di Rai Uno, Uno Mattina Estate, per parlare della sua luminosa carriera nonchè dei varietà. “Io ho iniziato con lui – ha spiegato Carmen Russo, anch’essa presente a Uno Mattina – io sono arrivata e sono stati due anni meravigliosi”. Quindi ha preso la parola Pingitore: “Come fare il grande varietà? La ricetta non c’è mai ma ci sono degli elementi, la buona musica, dei testi giusti e delle belle donne, mi spiace signore ma io sono rimasto ancora attaccato a questo stereotipo, poi ci vuole il comico, il regista… tante cose, che nell’arco di questi lunghi anni che ci precedono abbiamo trovato con tante iniziative come il bagaglino. Il varietà italiano, dai primi del ‘900 è sempre stato lo spettacolo più gradito da parte del pubblico”.



Ma oggi il Varietà è morto? “Lo si dice sempre – spiega Pingitore – ma poi resuscita”. Enzo Paolo Turchi aggiunge: “Molte volte sento dire che il Varietà non funziona più, ovviamente va attualizzato, ma è lì: belle donne, balletti, costumi, luci, testi, comico… è quello”. Ninni Pingitore ha ripreso la parola rivolgendosi a Serena Autieri: “Noi abbiamo fatto un varietà, 150, ti ho fatto fare la contessa di Castiglione, era bravissima”.



PIEFRANCESCO PINGITORE: “OGGI C’E’ ANCORA VOGLIA DI VARIETA'”

Ma come si può scoprire la Prima Donna? “In realtà sono loro che hanno trovato me – spiega Pingitore – hanno fatto dei provini poi ho visto delle fotografie. Carmen Russo l’avevo vista in foto, l’ho voluta conoscere e mi è piaciuta anche nel suo carattere pronto a tutto nel senso buono. Quando è arrivata con noi ballicchiava poi è caduta nella grinfe di Enzo Paolo che l’ha fatta diventare una ballerina perfetta”.

Ma c’è voglia di Varietà oggi? “Penso di sì, quando ho detto che volevo fare il Bagaglione mi hanno chiamato in 500 poi vediamo se lo farò. Questa voglia di allegria di due ore e mezza… chi è che non lo vorrebbe?”. E ancora: “Se la Rai mi dà una commessa per fare uno spettacolo io in un mese lo faccio, come trovare le donne giuste? Bisogna cercarle e formarle ma ci sono occasioni come i villaggi, i piccolo teatri, c’è gente pronta e bisogna fare l’appello”.