Pier Francesco Pingitore rompe il silenzio e dice la sua sulla chiusura del grande Salone Margherita. Una notizia che ha sconvolto molti volti dello spettacolo che hanno calcato quel prestigioso palcoscenico e che oggi affronta anche Francesco Fredella nel digital space di Viaradio autostrade per l’Italia su RTL 102.5. Al telefono c’è proprio Pingitore che spiega quanto accaduto, avanzando subito una speranza: “Purtroppo dobbiamo farci mancare il Salone Margherita ma speriamo in qualche modo di riacchiapparlo.” E spiega: “In che modo? Il punto è semplice: la Banca d’Italia, dopo 100 anni, ha avuto bisogno di riprendere pieno possesso del Salone Margherita che aveva dato in gestione perché lo deve vendere. Chiaramente la banca ha tutto il diritto di rientrare in possesso di un suo bene ma si dà il caso che il bene medesimo sia intanto un teatro liberty tra i più belli e completi che ci siano in Europa, secondo che questo bene è vincolato come destinazione d’uso e come iscrizione nei beni culturali.”



Pingitore sul Salone Margherita di Roma: “Deve rimanere teatro!”

Pier Francesco Pingitore sottolinea, dunque, la necessità che il Salone rimanga teatro e che venga, dunque, tutelato. “La Banca d’Italia deve mettere questo bene a disposizione delle compagnie italiane teatrali e farci recitare con dei contrattini di 1-2 o 3 mesi…” sottolinea. E prosegue: “questo non comporta alcun vincolo contrattuale a lungo termine e consentirebbe la conservazione di questo bene che è veramente unico! – d’altronde ricorda – È un teatro dove sono passati i più grandi comici italiani.” Così dichiara di essere pronto ad agire in prima persona: “Noi del Bagaglino siamo disposti a chiederlo in affitto!”

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