Fra le celebrità risultate essere positive al coronavirus, c’è anche la cantante americana Pink. A comunicare l’infezione, con guarigione al seguito, è stata la stessa artista 40enne attraverso un lungo post pubblicato sulla propria pagina Instagram, in cui la cantante famosa in tutto il mondo ha reso pubblica anche l’infezione del figlio di appena tre anni: “Due settimane fa, io e mio figlio di tre anni, Jameson – il post di Pink – abbiamo mostrato i sintomi di Covid-19. Fortunatamente, il nostro medico di base ha avuto accesso ai test e io sono risultata positiva. Con la mia famiglia eravamo già in quarantena a casa e abbiamo continuato a restarci per altre due settimane seguendo le istruzioni del nostro medico. Pochi giorni fa ho rifatto il tampone e sono risultata negativa”. Pink punta quindi il dito nei confronti del governo americano, ritenuto dalla stessa “incapace di rendere i test accessibili” al maggior numero di persone.



CORONAVIRUS, ANCHE PINK E FIGLIO L’HANNO PRESO “MALATTIA CHE COLPISCE TUTTI”

La 40enne artista ha messo poi in guardia i suoi follower dal sottovalutare il covid-19: “Questa malattia è grave e reale – scrive – le persone devono sapere che la malattia colpisce giovani e anziani, ricchi e poveri e dobbiamo rendere i test gratuiti e più ampiamente accessibili per proteggere i nostri bambini, le nostre famiglie, i nostri amici e le nostre comunità”. Pink ha deciso di scendere in campo in prima linea contro l’emergenza, annunciando una doppia donazione da 500mila dollari: “Nel tentativo di supportare gli operatori sanitari che ogni giorno combattono in prima linea, sto donando 500.000 dollari al Fondo di emergenza dell’ospedale della Temple University a Filadelfia in onore di mia madre, Judy Moore, che ha lavorato lì per 18 anni. Inoltre, sto donando 500.000 dollari al fondo di crisi Covid-19 del sindaco della città di Los Angeles”. La cantante ha concluso il lungo post con un ringraziamento speciale “a tutti i nostri professionisti sanitari e a tutti nel mondo che stanno lavorando così duramente per proteggere i nostri cari. Siete i nostri eroi!”, prima dell’appello finale: “Le prossime due settimane sono cruciali: per favore, restate a casa”. Oltre oceano il coronavirus ha già infettato 270mila persone.