L’inimicizia tra David Gilmour e Roger Waters è ormai nota, praticamente storica. Ora però tra le due anime dei Pink Floyd ci si mette pure la moglie del primo, Polly Samson, che con un tweet è riuscita a riaccendere l’astio. Infatti, ha dato al bassista dell’antisemita fino al midollo, anche se la traduzione letterale sarebbe ancora più forte, visto che ha parlato di “rotten core”, marcio nell’essenza. Inoltre, gli ha dato del tifoso di Vladimir Putin e lo ha definito ladro, bugiardo e ipocrita, oltre che dell’evasore fiscale, misogino, invidioso e megalomane. «Sfortunatamente Roger Waters sei antisemita fino al midollo. Sei anche un apologeta di Putin e un bugiardo, un ladro, un ipocrita, uno che elude le tasse e canta in playback, un misogino, un invidioso patologico, un megalomane».
Come se non bastasse tutto ciò, lo ha anche accusato di cantare in playback. Per concludere il messaggio, di cui non sono note le cause scatenanti se non le posizioni distanti tra i due: «Ne abbiamo abbastanza delle tue ca**ate». Probabilmente la cosa più gentile che la moglie di David Gilmour ha detto in quel tweet a Roger Waters. La raffica di insulti ha ricevuto il “mi piace” dell’account ufficiale del chitarrista dei Pink Floyd, alimentando una guerra cominciata su un aspetto puramente creativo già all’epoca di The Wall, nel 1979.
LA STORIA DELL’ASTIO TRA GILMOUR E WATERS
Quel “mi piace” cancella ogni dubbio riguardo la condivisione dei pesanti apprezzamenti da parte di David Gilmour agli attacchi a Roger Waters. La crepa tra loro si aprì appunto con The Wall, l’ultimo grande album della band inglese, una creatura di Waters. Con il disco successivo la situazione peggiorò al punto tale che, visto che le canzoni erano sempre più personali (di Roger Waters), fu espulso il tastierista Richard Wright. Ci fu poi il contro-golpe di David Gilmour e Mason. Fu reintegrato Wright e uscì Waters. Scoppiò così una battaglia legale per l’uso del nome, con tutto quel che poteva comportare dal punto di vista economico, oltre che di immagine. Il resto è storia, perché i tre “rivoltosi” ebbero la meglio e i Pink Floyd hanno pubblicato altri dischi. Nel mezzo le divergenze sono proseguite fino alla reunion del 2005, quando i quattro si rividero insieme sul palco prima di riprendere a litigare. Ora si schiera in prima fila anche una moglie.