Nello staff del sindaco di Roma Roberto Gualtieri c’è anche Pino Candido, che nel 2007 era stato intercettato dalla procura di Roma, ma non indagato, al telefono con Mario Tredicine, membro di spicco della famosa famiglia di ambulanti finita spesso nel mirino della magistratura. All’epoca Candido era capo segretaria di Gaetano Rizzo, che era assessore al Commercio della giunta di Walter Veltroni, ma da qualche mese è tornato in Campidoglio, stando a quanto riportato dal Fatto Quotidiano, che rivela anche lo stipendio: ammonta a 65mila euro l’anno.
Intervenuto ai microfoni del Fatto, Pino Candido ha precisato di non avere un ruolo preciso, definendosi un «vecchio attrezzo da Prima Repubblica», quindi di fatto mette a disposizione la sua esperienza. Comunque, il Fatto ha pubblicato due intercettazioni inedite dell’inchiesta Lady Asl, da cui emerge che Candido riceveva «un po’ di roba» da Mario Tredicine, tra cui pesce, con cui il giorno dopo organizzò un bel banchetto in famiglia, tanto da ringraziarlo in un’altra telefonata.
PINO CANDIDO: “ORA NON ACCETTEREI QUEI REGALI”
Ma queste conversazioni non hanno mai destato sospetti, infatti né Pino Candido né Mario Tredicine sono stati indagati. Comunque, il primo non ricorda più le sue parole intercettate, anche perché sono passati 17 anni da allora. Nella prima intercettazione parlava con la figlia, che aveva 17 anni all’epoca, per chiedere aiuto per scaricare appunto la «roba» che aveva ricevuto da Tredicine, nell’altra, del giorno dopo, lo ringraziava per i doni.
«Erano altri tempi», spiega Pino Candido al Fatto Quotidiano, precisando che all’epoca entrare e uscire dal Comune di Roma era molto più semplice e non emergevano questioni di opportunità che invece si pongono attualmente. D’altra parte, Candido chiarisce che comunque ora non accetterebbe quel pesce da Mario Tredicine: «Assolutamente no, sono passati 20 anni, è cambiato tutto». Peraltro, l’attuale assessore al Commercio, Monica Lucarelli, per quattro bottiglie di vino ricevute in regalo da Tredicine è indagata per corruzione.