Alessandro, figlio di Pino Daniele parla dei problemi di cuore del padre
Alessandro Daniele, figlio del noto cantante Pino Daniele morto nel 2015, ha scritto una biografia sul padre intitolata con il suo nome e cognome. In occasione di un’intervista sul Corriere della Sera, il 43enne racconta chi era suo padre a tutto tondo.
Il figlio del grande Pino Daniele racconta dei problemi di cuore del padre: “Mio padre era un miracolo in movimento. Pensi che ad un certo punto della sua vita aveva una vena sola che portava il sangue al cuore. I medici gli dissero che non avrebbe più fatto concerti, ma lui riuscì a ribaltare questa perizia. Le sue canzoni erano troppo importanti”. Il cantante ha anche avuto problemi di semi-cecità: “Una cosa che lo ha profondamente segnato, ma che è stata anche una linfa vitale per la sua musica. Ci vedeva pochissimo, aveva delle cicatrici sul fondo oculare che gli tagliavano la visuale. Nel 1974, proprio per questo problema alla vista, venne esonerato dal servizio di leva che all’epoca era obbligatorio. Si spiega così il suo caratteristico sguardo leggermente di traverso. Vedeva male, ma non si è arreso, anzi, questo disturbo ha affinato il suo senso musicale, perché ha imparato a esprimersi attraverso le note e le parole”
Il figlio di Pino Daniele racconta il passato del padre: “Ha rischiato di finire in strada”
Alessandro racconta al Corriere della Sera, il difficile passato del padre Pino Daniele appartenente a una famiglia umile il cui padre giovava d’azzardo: “Certo. Papà è nato nei quartieri popolari di Napoli, ha avuto una famiglia con numerosi problemi, è stato allevato da due vicine di casa benestanti, ha rischiato di restare per sempre sulla strada. Parlava napoletano, da ragazzo faceva fatica ad esprimersi in un italiano corretto. E dunque, sì, si è sentito escluso nel momento in cui ha deciso di fare musica“.
Il figlio di Pino Daniele aggiunge: “Nonno Gennaro era malato di azzardo. Sperperava soldi, trattava male sua moglie e anche i suoi figli. Eppure papà non lo ha mai abbandonato e anche quando si è ammalato ha voluto fargli sentire il calore di una famiglia intorno. Diceva che lui l’odio lo aveva conosciuto davvero e non voleva averlo intorno a sé, in nessuna forma”.