Pino Insegno: il sogno di diventare calciatore
Pino Insegno, prima di diventare attore e doppiatore, sognava di sfondare nel mondo del calcio: “Giocavo in Serie D, nel Banco di Roma, ma poi fui scaricato: ci rimasi malissimo ma non volevo darlo a vedere per non farci stare male anche mio padre. Ringrazio però chi mi ha scaricato: mi ha dato l’opportunità di diventare attore e doppiatore”, ha raccontato in una recente intervista a Verissimo. Sulle pagine del Corriere della Sera ha detto: “Sarei anche arrivato ai Mondiali dell’82. Mi hanno stroncato la carriera al Settebagni”. Pino Insegno ha sempre mantenuto viva la sua passione per il calcio, grande tifoso della Lazio, e ha partecipato a numerose partite di beneficenza: dal Derby del Cuore alla Nazionale Cantanti.
Pino Insegno: tifoso della Lazio
Pino Insegno è stato anche Presidente della Ruco Line Lazio, calcio femminile: “Convinsi la Panini a fare l’album. Al Flaminio per vederci contro il Bayern Monaco vennero in diecimila. A Pisa vincemmo il campionato e purtroppo avevo promesso di fare uno spogliarello vero, non come quello della Ferilli…”. Il suo primogenito Matteo, 23 anni, ha smesso di fare il calciatore, dopo ave militato nella Primavera biancoceleste: “Quando me lo disse replicai: ma scusa, sono l’unico padre al mondo che dice al figlio di lasciar perdere gli studi e di continuare con il calcio e tu smetti? Ma lo capisco. A 15 anni era già nomade. Aveva giocato nel San Paolo, Lazio, Perugia, Pisa, Teramo, Pescara…”, ha spiegato sul Corriere della Sera.