Pino Insegno polemico dalle pagine de Il tempo punta il dito contro la gestione dello Stato sull’emergenza sanitaria da Coronavirus. A distanza di diversi mesi dalla quarantena e lockdown, l’attore e doppiatore ha voluto dire la sua fotografando il delicato momento storico che cinema e teatri stanno vivendo. Dopo la chiusura forzata per evitare la diffusione del Covid-19, le saracinesche di cinema e teatri si sono riaperte ma con grande, grandissima difficoltà. Posti limitati, distanziamento obbligatorio e biglietti invenduti: questo è lo scenario dei cinema e dei teatri italiani che si trovano ad affrontare una crisi senza precedenti destinata a segnare in negativo gli utili. Per questo motivo Insegno ha voluto precisare che sono necessari degli interventi mirati affinché la cultura non muoia se no, in caso contrario, saranno tantissimi i cinema e teatri costretti alla chiusura a causa delle regole e disposizioni anti- Covid. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
Pino Insegno: “Cinema e teatri moriranno”
Pino Insegno ha fatto sentire forte e chiara la sua voce dalla pagine del quotidiano Il tempo rilasciando una lunga intervista in cui ha parlato del Covid e delle conseguenze che questa pandemia ha avuto e avrà sul mondo del cinema e dei teatri. L’attore e doppiatore, infatti, senza tanti giri di parole ha sottolineato che molti cinema e teatri saranno costretti ad abbassare le saracinesche per via dell’emergenza sanitaria e dalla psicosi generata da essa. “Penso a migliaia di teatri senza contributi: moriranno” – ha dichiarato il doppiatore che ha poi precisato – “saltano questa stagione e pure la prossima. No, non si capisce perché dovremo stare così distanziati, con questo terrorismo sanitario che toglie serenità alle persone. Nessuno prenota più biglietti. Grandi e piccoli cinema e teatri pagano la paura messa alla gente”. Non solo, Insegno ha anche precisato come la chiusura dei teatri e dei cinema impedirà anche a tantissimi attori di poter continuare la propria carriera artistica. “Lo stesso vale per i set cinematografici, a che servirà produrre? Solo per le piattaforme digitali? E come ripaghi gli sforzi economici?” ha giustamente domandato l’attore e doppiatore.
Pino Insegno contro la classe politica: “i politici sono un peso”
Pino Insegno, sempre dalle pagine de Il Tempo, ha anche fatto una riflessione inerente al mondo della politica in Italia. “Penso che l’Italia sia un paese straordinario” – ha detto il doppiatore sottolineando – “fatto di gente straordinaria e di grande qualità. Ma il peso sono i nostri politici. C’è chi insegue ancora il vitalizio, chi non si dimezza lo stipendio, per aiutare”. Un pensiero critico quello dell’attore che invita lo Stato e la politica italiana a prendere esempio dall’Europa dove l’arte e la cultura sono considerate diversamente. “Forse ci converrebbe copiare l’estero nelle cose belle, ad esempio Parigi, la Francia. Li rispettano il teatro come il cinema, le produzioni nazionali sono in prima linea, i prodotti esteri devono lasciare una quota di incassi per il cinema francese” – ha detto Insegno che ha poi menzionato anche la Germania – “anche lì i miei colleghi hanno ricevuto contributi, non prestiti. Altro che 25mila euro…”. Sul finale poi la frecciata allo Stato: “abbiamo un socio maggioritario, che è lo Stato. Ogni sera più del 70 per cento se ne va in tasse. Non vedo uno sbocco. A noi non ci aiuta nessuno. Signori della politica, non basta dire che siamo un popolo straordinario. Senza una spinta dello Stato a settembre non ce la faremo”. Chissà che le parole di Insegno non possano un pò smuovere le cose!