Per Lidia, alla fine della bellissima lettera di suo padre Pino, arriva a C’è Posta per te Emma Marrone accompagnata da suo padre Rosario. Lei, che come Lidia ha combattuto il tumore, le parla a cuore aperto: “Storia bellissima, il tuo papà è un grande papà e tu sei una ragazza coraggiosa. So come ci si sente, – ammette la cantante – io ho fatto 3 volte il giro ora basta, ho dato!” dichiara non senza un sorriso. Poi continua: “Adesso è il momento di goderti la vita perché sei giovanissima. Esci la sera, fai tardi, falli sclerare! Sfrutta quest’onda di generosità di tuo padre, il mio ha sempre rotto le scatole e continua ancora!” Lidia si commuove soprattutto quando, sul finale, suo padre le dice che è bellissima e fortissima e le chiede di abbracciarlo forte. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Lidia piange a C’è posta per te: la sorpresa del papà
L’ultima storia di questa nuova puntata di C’è posta per te coinvolge due ospiti speciali: Emma Marrone e suo padre Rosario. I due sono testimoni di una storia che riguarda proprio un padre, Pino, che vuole regalare una grande emozione a sua figlia Lidia. Fino a dicembre del 2017 lui era sicuro di essere un buon padre, questo fino a quando scopre che sua figlia ha un tumore. “Li ho capito che tutto quello che ho fatto è stato nulla. Mi sono sentito inerme” ha raccontato l’uomo. Oggi, a distanza di qualche anno, Lidia è uscita da tutto questo ma fa ancora difficoltà a riprendere in mano la sua vita. Pino chiede l’aiuto di Maria De Filippi per poter dire a sua figlia di volerle bene, cosa mai fatta prima d’ora.
Pino, lettera alla figlia Lidia a C’è posta per te
Pino è molto agitato a C’è posta per te ma ancor di più lo è Lidia che quando scopre che dall’altra parte della busta c’è suo padre scoppia a piangere. Per lei in studio ci sono tanti orsi di peluche: “Questi orsi simboleggiano me perché in questi anni sono stato un papà orso e di questo devo chiederti scusa” dichiara l’uomo. La lettera che Pino ha scritto per sua figlia è una lettera di scuse per aver dato per scontato tante cose fino ad oggi, per l’aver pensato prima al lavoro come se fosse la cosa principale della vita. “Io avevo a portata di mano la felicità e la rimandavo, la spostavo più in là tanto per me c’era tempo” scrive l’uomo, capendo che invece la verità è un’altra.