Il mondo della Lazio e tutti gli amanti del calcio piangono la scomparsa di Pino Wilson, che è morto in seguito ad un malore riconducibile molto probabilmente ad un ictus. A Roma era ancora un punto di riferimento per i tifosi, anche per i suoi interventi quotidiani in radio. Massimo Maestrelli, figlio di Tommaso il compianto tecnico biancoceleste, dopo aver appreso la notizia della scomparsa di Pino Wilson ha dichiarato all’AdnKronos: “Una notizia inaspettata. La scorsa settimana siamo stati insieme in Puglia per una manifestazione dedicata a mio padre. Abbiamo trascorso una giornata intera insieme, mai e poi mai potevo pensare a quanto accaduto. Abbiamo deciso che sarà sepolto nella cappella di famiglia, insieme a mio padre, e Giorgio (Chinaglia, ndr)“.
Sulla morte di Pino Wilson si è espressa anche l’Assocalciatori con un tweet: “È mancato Pino Wilson, prezioso consigliere Aic dal 1974 al 1977. L’Associazione lo ricorda con grande affetto e stima“. (agg. di Silvana Palazzo)
LA SALMA DI PINO WILSON A PRIMA PORTA A ROMA
Nella notte tra il 5 e il 6 marzo è morto Pino Wilson, storico capitano della Lazio che ha vinto lo scudetto con il club biancoceleste nel 1974. L’ex difensore è deceduto a causa di un ictus all’età di 76 anni. Dopo il ritiro, Pino era rimasto nel mondo del calcio, diventando un opinionista e rimanendo vicino alla squadra biancoceleste.
La salma di Pino Wilson verrà tumulata nella cappella della famiglia Maestrelli, al cimitero di Prima Porta a Roma. Già nelle prime ore dopo il decesso, sono arrivate tantissime testimonianze di affetto all’ex calciatore, da parte del mondo Lazio ma non soltanto. Si tratta infatti di un giocatore rimasto nella memoria di tanti tifosi e appassionati di calcio.
PINO WILSON È MORTO: L’ANNUNCIO DELLA LAZIO
Pino Wilson è morto. Il leggendario capitano della Lazio, che condusse la società biancoceleste alla conquista del suo primo storico scudetto nel 1974, è deceduto nella notte tra sabato 5 e domenica 6 marzo 2022 all’età di 76 anni, a causa di un malore (si parla di ictus, ma non si hanno attualmente conferme definitive in tal senso). Un lutto che colpisce nel profondo la compagine capitolina, scesa in campo proprio ieri sera e vittoriosa per 0-3 in quel di Cagliari.
Sul proprio sito internet, il club ha pubblicato una nota che recita: “La S.S. Lazio, il suo presidente, l’allenatore, i giocatori e tutto lo staff esprimono profondo cordoglio per la scomparsa del capitano del primo scudetto Pino Wilson e si uniscono al dolore della famiglia”. Un affetto poi reiterato attraverso i social media, dove, unitamente a una fotografia che ritrae Wilson abbracciato a Maestrelli e Chinaglia, la Lazio ha scritto: “Insieme, siamo diventati campioni. Ciao Pino, nostro capitano, la storia che ci lega è eterna”.
PINO WILSON È MORTO: ADDIO AL LIBERO NATO IN INGHILTERRA
La morte di Pino Wilson ha scosso nel profondo tutto l’ambiente laziale, che ricorda con affetto il giocatore e la sua storia. Era nato in Inghilterra, a Darlington, ma era italiano a tutti gli effetti, essendosi trasferito a vivere nella città di origine di sua madre, Napoli. Mosse i suoi primi passi da calciatore nell’Internapoli, dove in attacco militava un certo Giorgio Chinaglia, che soltanto pochi anni più tardi, assieme a lui, si accasò alla Lazio. Nel 1971, sulla panchina dei capitolini approdò Tommaso Maestrelli, che lo rese una delle colonne insostituibili della compagine che prima conquistò sul campo la promozione in Serie A e che poi, soltanto due anni più tardi, conquistò il titolo di campione d’Italia.
Pino Wilson giocava da libero, ma riusciva a interpretare in chiave moderna quel ruolo e dai suoi piedi partivano le prime geometrie che costituivano l’abbrivio dell’azione biancoceleste. Militò anche nella Nazionale italiana e partecipò insieme ad essa ai Mondiali in Germania nel 1974. Con la casacca della Lazio, invece, fino al 1980 Wilson raccolse 392 gettoni e mise a referto 6 reti. Chiuse la sua carriera dall’altra parte dell’Atlantico, dapprima ai Cosmos e poi tra le fila del Montreal.