Indagine in corso in tutta Italia nelle Rsa, le residenze di cura per anziani, a seguito delle numerosi morti da coronavirus da quando è scoppiata l’emergenza. Fra quella maggiormente al centro dell’attenzione degli inquirenti vi è il Pio Albergo Trivulzio di Milano, una delle case di cura più note e nel contempo più grandi non solo della città meneghina ma dell’intera Lombardia. In attesa che le indagini facciano emergere qualche eventuale regolarità, il programma di Rai Uno ha intervistato Gianfranco Privitera, il figlio di un’anziana signora ricoverata proprio al Trivulzio. Sono parole forti quelle rilasciate dal parente della donna: “Quello che posso dire è che da quando l’ingresso nella struttura è stato vietato ai parenti, non ci sono state più notizie chiare, e queste notizie chiare le abbiamo dovuto cercarle con lettere. Io ho mandato fin da febbraio delle lettere alla direzione per sapere le misure prese e protocolli per il personale e per gli ospiti. La prima risposta che mi è arrivata ufficiale è stata molto evasiva, in quanto la direttiva era che non si potevano fare tamponi ai malati”.
PIO ALBERGO TRIVULZIO, LA DENUNCIA CHOC “TAMPONI SOLO A CHI POSSONO SALVARE”
Il contatto con la madre è esclusivamente online: “Io parlo una volta a settimana con una videochiamata su prenotazione, mia mamma sta abbastanza bene ma so che ci sono molti decessi sia nel suo reparto che negli altri reparti”. Privitera spiega di aver avviato una petizione, una raccolta firme che ha già ottenuto 50mila sottoscrizioni, destinata al ministro della salute, Speranza: “Perchè venga avviata una task force all’interno delle case di riposo, prima di tutto al Trivulzio”. Quindi il parente dell’anziana esterna il proprio pensiero personale, dal quale noi ci dissociamo non essendovi basi fondate: “Da quanto ho sentito tramite anche persone che conosco, sarebbe in corso una eutanasia non dichiarata ufficialmente, con i tamponi che vengono fatti solamente alle persone che hanno più probabilità di cavarsela, mentre gli altri vengono lasciati andare… Io non accuso nessuno, sto solo dicendo come sono le disposizioni sui tamponi”. Da queste parole ovviamente si è dissociata la conduttrice del programma, Eleonora Daniele, spiegando che vi è in corso un’indagine e toccherà alla magistratura accertare cosa sia successo. Anche gli ospiti in collegamento sono rimasti esterrefatti: nessuno vuole credere che davvero stia succedendo qualcosa del genere.