Il presidente della Regione Lombardia è intervenuto anche in conferenza stampa sulla vicenda delle morti sospette al Pio Albergo Trivulzio. «Abbiamo deciso di istituire una commissione per valutare le varie contestazioni mosse perché finché non c’è la prova non si possono fare conclusioni». Il governatore lombardo ha colto l’occasione, a margine del bollettino sul coronavirus, di parlare anche delle altre Rsa: «Per quanto riguarda invece le altre Rsa, per cui c’è stata pure grande polemica, abbiamo istituito un’altra commissione per accertare la reale situazione al di là delle notizie che vengono divulgate». Il governatore lombardo ha spiegato che sono stati fatti controlli sistematici sulle Rsa: «Ricordo che il numero delle case di riposo che spontaneamente hanno voluto aderire sono state 15 su 700». E infatti una slide poi condivisa in diretta ha mostrato la distribuzione che c’è stata. (agg. di Silvana Palazzo)
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— ilSussidiario (@ilsussidiario) April 7, 2020
PIO ALBERGO TRIVULZIO, COMMISSIONE D’INCHIESTA
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore al Welfare Giulio Gallera hanno chiesto ad Ats Milano di istituire una Commissione per quanto sta accadendo alla casa di cura Pio Albergo Trivulzio in relazione alle morti sospette di coronavirus. Nelle ultime settimane ci sono stati infatti 70 decessi e diversi operatori colpiti dal Covid-19. La procura di Milano ha già aperto un’inchiesta con l’ipotesi di diffusione colposa di epidemie e omicidio colposo. Il sospetto, su cui anche il governo vuole vederci chiaro, è che al Trivulzio siano stati nascosti casi di coronavirus, mettendo così a rischio ospiti e operatori. Stando a quanto riportato da Repubblica, dall’inizio dell’anno fino a ieri in tutto il complesso (via Trivulzio, Merate e Principessa Jolanda) ci sono stati 147 decessi, quindi 44 in più rispetto ai 103 dell’anno scorso. Il contagio nelle Rsa potrebbe essere sfuggito. Inizialmente, riporta il Sole 24 Ore, non sono state usate le mascherine per non impressionare gli anziani, poi si è tentato l’isolamento dei malati, ma le famiglie hanno lamentato di non essere state informate. I procuratori si stanno quindi muovendo sul piano documentale, analizzando esposti e denunce che sono arrivate, oltre alle carte presentate dalle varie strutture.
CORONAVIRUS, MORTI SOSPETTE AL PIO ALBERGO TRIVULZIO
Le indagini sulla casa di riposo Pio Albergo Trivulzio si concentrano su vari aspetti: la mancanza di presidi medici e di cautele nel mantenimento delle distanze interpersonali, la scarsità di informazioni ai parenti. La vicenda riguarda la storica residenza milanese, ma nel mirino ci sono tutte le Rsa, dove si sono ammalati molti operatori e anziani. Sono infatti in corso approfondimenti – secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore – anche sull’Istituto Palazzolo Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano, una casa famiglia di Affori, ma anche Rsa del milanese, come una del quartiere Corvetto. Il Pio Albergo Trivulzio è diventato anche terreno di scontro politico. Il Pd incalza sugli errori della Regione Lombardia, alla ricerca di responsabilità sulla gestione dell’emergenza. Colpito dalle immagini delle bare accatastate in chiesa, visto che nell’obitorio della residenza non c’è più posto, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha chiesto di fare chiarezza. Ci saranno ispezioni del ministero della Salute, con l’aiuto dei carabinieri del Nas. Alle famiglie, ad esempio, veniva detto che si trattava solo di bronchiti.