La chiusura scolastica dell’istituto di Pioltello del 10 aprile scorso, per permettere agli studenti musulmani di festeggiare la fine del Ramadan, ha fatto discutere tanto in tutta Italia, arrivando fino a Valditara. Non si placano le polemiche, nonostante da quella decisione sia passato quasi un mese. Tra i genitori che portano i figli in quella scuola, ancora si discute: dopo aver fatto un sit in davanti ai cancelli della struttura, le mamme e i papà hanno scritto una lettera aperta al preside Alessandro Fanfoni, dicendosi preoccupati per le polemiche che stanno creando disagio tra gli studenti.



Nella lettera, inviata anche al ministro Valditara e all’Ufficio scolastico regionale e riportata da Libero, si legge: “Quello che a noi interessa è la ricaduta sui nostri figli: l’ambiente scolastico è divenuto ansiogeno e potenzialmente deleterio per l’equilibrio psicofisico di molti alunni ed è a rischio anche l’assetto relazionale dei gruppi, delle amicizie, delle classi”. Secondo i genitori, poi, “alcuni docenti insistono parossisticamente sui temi dell’inclusione e della diversità con modalità che potrebbero configurare un vero e proprio indottrinamento”.



I genitori: “Molti bambini si rifiutano di andare a scuola”

Il problema dell’istituto di Pioltello, secondo i genitori, non riguarda solamente quanto accaduto con la festa di fine Ramadan. “Riguarda i processi di inclusione, parola spesso abusata, dietro la quale si cela un’incapacità nel rispettare i limiti che un’istituzione scolastica deve necessariamente avere”. E ancora, secondo i genitori, molti di loro tacciono per quieto vivere, o per paura di subire ritorsioni nel caso in cui esponessero le loro opinioni, riporta Libero. Nella lettera si legge: “Abbiamo notizia di molti studenti che stanno ricorrendo, a causa di questa situazione, ad ausili psicologici e rifiutano di andare a scuola. Si è instaurato un clima di sospetto e di sfiducia che si riverbera pesantemente anche nei rapporti tra i bambini”.



Secondo le mamme e i papà la responsabilità è del Consiglio d’Istituto che starebbe disintegrando “il tessuto sociale di Pioltello di cui gli alunni potrebbero essere strumenti di coesione affettiva e culturale”. Anche da parte della comunità musulmana ci sarebbe malcontento. Valditara, pochi giorni fa, affrontando il tema aveva parlato di una futura normativa “per garantire la difesa della legalità, per favorire una scuola ordinata che sappia assolvere ai propri compiti costituzionali in una società sempre più complessa e per assicurare il principio di non discriminazione tra le religioni e le nazionalità”.