“La razza umana sarà distrutta in un solo giorno? O qualcuno salverà questo pianeta su cui stiamo giocando?”. In questo momento caratterizzato da una rinata Beatlemania grazie alla trasmissione dello straordinario documentario di oltre otto ore Get Back che racconta la genesi dell’ultimo concerto dei Beatles, vale la pena ricordare una dimenticata canzone di Paul McCartney risalente al 1983, Pipes of peace. Ma se la canzone è un piacevole brano che narra il desiderio di pace, di insegnare ai bambini a cantare canti natalizi, il video che l’accompagna ha ancora oggi una valenza rimarchevole.
“Che i cannoni possano tacere almeno nella notte in cui gli angeli cantano” aveva chiesto il papa Benedetto XV con una lettera del 7 dicembre 1914 chiedendo una tregua ufficiale per la notte dell’imminente Natale rivolta alle nazioni coinvolte in quella che sarebbe stata chiamata Prima guerra mondiale. A soli cinque mesi la Grande guerra, come sarebbe anche stata chiamata, aveva già reclamato un altissimo numero di morti. La richiesta del papa, come sempre quando un Pontefice invoca la pace, fu ufficialmente respinta dai comandanti in capo degli eserciti di Germania, Francia e Gran Bretagna.
Qualcosa però miracolosamente e all’insaputa di tutti, anche del papa, si era diffuso nell’aria. Un’altra lettera, la “Open Christmas Letter” era stata sottoscritta da 101 suffragette inglesi e indirizzata “alle donne di Germania e Austria” con un messaggio di pace in vista dell’imminente Natale.
Le truppe tedesche e inglesi da settimane erano impantanate nelle trincee dopo che con la conclusione della battaglia di Ypres si era giunti a un punto di stallo. Il fronte si era stabilizzato lungo una linea di trincee che andava dal Mare del Nord fino alla Svizzera. Le truppe eran ammassate in attesa di eventi. Ma era giunta la notte di Natale.
Senza alcun accordo tra le parti, la notte della vigilia soldati tedeschi iniziarono a mettere decorazioni natalizie nel loro trincee nella zona di Ypres. Si misero anche a cantare canti tradizionali natalizi. Sentite le loro voci, dall’altra parte soldati inglesi si misero anche loro a cantare. In poco tempo si calcola che oltre centomila militari delle due parti uscirono nella terra di nessuno a incontrarsi scambiandosi cibo, tabacco, alcol, berretti e bottoni delle divise. In diversi punti degli schieramenti i festeggiamenti continuarono anche il giorno di Natale con funzioni religiose per tutti i caduti, fu occasione per seppellire i morti abbandonati nei campi, le artiglierie rimasero mute come aveva chiesto il papa, furono persino organizzate partite di pallone fra i due eserciti.
Nel video di Pipes of peace, Paul McCartney interpreta il ruolo di due ufficiali nemici, uno inglese e l’altro tedesco: entrambi ricevono posta da casa, una lettera accompagnata dalla foto della rispettiva moglie. È la vigilia di Natale, sul fronte non si spara, i due ufficiali escono con circospezione dalle trincee e, seguiti dalle rispettive truppe, fraternizzano, s’incontrano nella “terra di nessuno” stringendosi la mano e dando vita ad una partita di calcio come in effetti accadde. L’incantesimo si interrompe però allo scoppio di una bomba che li fa tornare ognuno nella propria trincea con in mano la foto della moglie del nemico.
Quell’incredibile Natale al fronte del 1914 fu brutalmente condannato dai generali dei due eserciti che proibirono che in futuro si ripetesse, addirittura dicendo che tale tregua era stata un tradimento. Alla stampa venne messo il bavaglio, fino a quando, nei primi giorni di gennaio, il New York Times (l’America era allora neutrale) non ne parlò in un articolo. Alcuni giornali inglesi ripresero positivamente l’evento, mentre quelli francesi e tedeschi non riportarono alcuna notizia.
Nonostante tutto, la richiesta del papa era arrivata agli ultimi, alle vittime, ai sofferenti, quelli che morivano e sarebbero morti nelle trincee. In un modo misterioso. Come sempre, è a loro che si rivolge Dio.